Mathilda Stillday è lo pseudonimo che ho usato, e probabilmente continuerò a usare, per raccontare storie sul sentire l'invisibile. Prima di questi romanzi ho pubblicato diversi racconti in antologie cartacee e digitali. Non faccio la lista perché le tollero quanto lo smalto rosso sbeccato sulle unghie.
Koru - Nuovi inizi è il primo romanzo della trilogia di Deana.
Ho iniziato a scriverlo nel 2009, poi l'ho abbandonato in un file per rimprenderlo e finirlo nel 2010 durante la prima gravidanza. Koru è un romanzo spirituale, ma alcuni lo definiscono impropriamente paranormal. Non ci sono streghe o licantropi. Se ti piace quel genere di romanzo, questo non è adatto a te.
Se invece sei in un momento particolare della tua vita in cui hai voglia di ricominciare partendo da te, ti poni domande pseudo-esistenziali e ti interessa l'extrasensoriale perché hai sensazioni e percezioni che non riesci a decodificare, allora sei sulla pagina giusta. Koru è il primo episodio e volevo che fosse veloce come una stretta di mano: fatti e personaggi entrano in scena in modo rapido, veloce, lasciano quasi frastornati e tutto scorre fino all'ultima pagina. E' un nuovo inizio, come dice il sottotitolo, e tutto sarà svelato negli episodi successivi.
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Scrivere Pikorua - Incontro degli opposti è stato un viaggio pazzesco.
Entrare nella mente e nel sentire dei personaggi tenendo sempre ben presente i loro doni extrasensoriali è stato complesso e divertente. Ho vissuto un sacco di imprevisti, contrattempi, ritardi, rimandi come se anche nella realtà fossi nel flusso di questa storia così travagliata e oscura. Koru è stato un flusso d'ispirazione mentre nel romanzo Pikorua (Deana 2) i personaggi hanno iniziato ad essere attivi e io ho solo avuto il compito di scrivere ciò che mi raccontavano della loro vita.
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Ho scritto il terzo episodio durante la seconda gravidanza. Non ero più io a tessere le fila. Ero un contenitore che accoglieva le storie e le trascriveva. Mi sono stupita di alcuni risvolti della vicenda. Anche se so come finisce la storia, ogni mattina mi alzo e penso a questo terzo libro perché, fino a quando non sarà pubblicato, resterà un sospeso, qualcosa di incompiuto e fastidioso come lo smalto sbeccato e le liste di cose non fatte.