Quando si parla di intuito e divinazione affrontare il tema della paura è necessario. L'ignoto appare misterioso e l'introspezione richiede un certo coraggio. Se conosci te stessa e ti osservi probabilmente hai già notato queste difficoltà e i timori che ne scaturiscono.
Ho scritto molto di intuito e paura di sentire. Ho parlato del dubbio che il sentire sia frutto della propria fantasia o della paura di sentire tutto e dei risultati di una ricerca sulle tre paure più frequenti relative a intuito e fenomeni psichici.
Cos'è l'introspezione?
C'è un aspetto però che non ho ancora trattato e che mi piacerebbe affrontare con te. Perché possiamo aver superato la paura di sentire, imparato a gestire il potere che qualcuno prova nel fare da canale e possiamo anche aver trovato una modalità tutta nostra per riferire i messaggi ma c'è una paura ancora più grande del pensiero che possiamo sentire e siamo in grado di farlo. Mi riferisco alla paura di guardarsi dentro.
Wikipedia la spiega così:
L'introspezione è un atto della coscienza che consiste nell'osservazione diretta ed analisi della propria interiorità rappresentata da pensieri, sentimenti, desideri, pulsioni, stimoli prodotti del pensiero stesso, come pure il senso dell'identità di una persona.
Si parla di osservazione diretta e analisi, non di giudizio. Ed è proprio quest'ultimo che rende spaventoso il guardarsi dentro perché potremmo vedere cose che non ci piacciono. Non è solo lavorare sull'ombra ma anche portare alla consapevolezza vecchi episodi che abbiamo scelto, più o meno consapevolmente, di ignorare per ennemila ragioni.
Strumenti d'introspezione
Esistono moltissimi modi e tecniche per favorire l'introspezione. Possiamo praticare meditazione e osservare ciò che c'è, la mindfulness per diventare consapevoli del qui e ora o la scrittura espressiva (o journaling) per far uscire le emozioni dal cuore e dalla testa direttamente sulla carta.
Se sei induttiva e usi le carte o altro lo strumento sai che possono diventare uno specchio. Da un lato ti alleggeriscono dalla responsabilità di dire ciò che vedi perché mica è colpa tua, "Lo dicono le carte"; dall'altro si può rimpallare ciò che non vogliamo vedere perché, in fondo, "Sono solo carte".
Un po' come quando leggi l'oroscopo del giorno e sceglie di crederci quando è bello o di ignorarlo se ti piace poco.
Se chiedo è perché voglio sapere
Un falso mito relativo all'uso delle carte è che se si pone una domanda è perché si vuole sapere. Questa è una delle tante storie che ci raccontiamo. Se fossimo così felici e pronti di guardarci dentro non avremmo bisogno di guru, motivatori e professionisti del benessere e neppure di strumenti e tecniche varie perché eserciteremmo la presenza costante che invece è un miraggio per lo stile di vita che molti di noi hanno.
Spesso chiediamo alle carte non perché vogliamo una risposta. Molte persone chiedono alle carte perché vogliono QUELLA risposta. Se la aspettano come conferma e non ha nulla a che vedere con il guardarsi dentro. A meno che non si voglia vedere le aspettative ma già questo richiede una certa consapevolezza.
L'effetto specchio degli strumenti introspettivi
Quando consulti carte, tarocchi, foglie di tè, fondi di caffè, sassi, dadi o qualsiasi altro supporto per mediare e sostenere l'intuito dovremmo affacciarci come se ci guardassimo in uno specchio pulito da pensieri, aspettative e speranze.
La stessa cosa vale per la canalizzazione, i registri akashici o i maestri invisibili. Se contattiamo la sostanza di cui sono fatti i sogni, l'energia o il punto zero guardando in uno specchio sporco, rischiamo di porterci a casa solo una risposta che lavora in modo superficiale.
Conosci te stessa
Guardarsi dentro è difficile perché significa vedere quello che c'è e diventarne consapevoli.
Farlo senza giudicarsi costantemente per quello che vediamo e non ci piace è altrettanto complesso perché la mente tende sempre a classificare in buono o cattivo, giusto o sbagliato quello che riconosce.
Forse è per quello che il messaggio delle carte viene definito responso senza avere una connotazione positiva o negativa. Il messaggio è ciò che c'è e dovrebbe essere un invito ad accogliere senza attribuire un giudizio.
A volte significa ammettere che non siamo pronte per cambiare e questo svela delle resistenze altre volte scopriamo degli attaccamenti a situazioni che credevamo di aver chiuso. Altre volte scopriamo che vecchi dolori sono ancora lì e forse vanno guardati meglio ma possiamo farlo solo quando siamo disposte a riconoscere la parte più saggia e divina di noi.
Le carte non mi rispondono
Questa difficoltà crea una convinzione limitante frequente. "Sono bravissima a fare le carte agli altri ma per me non rispondono". Ho sentito questa frase un sacco di volte. A me succedeva quando andavo all'università. Chiedevo ai tarocchi: "Passerò l'esame di psicologia dell'età evolutiva?" e usciva la torre più altre carte non proprio facili. Questa cosa si è ripetuta per tutti gli esami. Le carte testimoniavano una paura concreta che superavo, tra una attacco di panico e l'altro, ma credevo di essere in grado di farle agli altri ma non per me.
Le carte rispondono e sono uno specchio introspettivo meraviglioso. Può non piacerti quello che vedi, puoi avere aspettative o timori, può risultare difficile perché sei coinvolta ed è molto più facile guardare gli altri che se stessi, ma è chiaro che vedi ciò che riconosci e se puoi farlo con gli altri, perché ti appartiene, puoi farlo anche per te stessa.
Il mio segreto...
Ho notato un cambiamento significativo nelle percezioni quando ho smesso di considerarle qualcosa di magico e misterioso. Improvvisamente tutto è diventato molto più comprensibile e chiaro e il linguaggio sottile era diventato più semplice da decodificare anche quando le informazioni erano tante o complesse.
Fare le domande giuste
Sembra una stupidaggine e credo di averlo ripetuto allo sfinimento. Se vuoi risposte precise devi fare domande precise. Non è un dettaglio inutile. Formulare le domande in modo corretto significa sapere bene cosa si cerca.
Spero che questo articolo ti sia utile per approcciarti alle carte oracolo, d'ispirazione e introspezione con più serenità e apertura di cuore.
Benedizioni
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