La scorsa settimana riflettevo sulla resistenza a esporsi di molti operatori olistici che lavorano con tecniche energetiche. La difficoltà spesso aumenta in chi pratica divinazione, canalizzazione o medianità perché vengono associate alla magia e alla superstizione. Negli ultimi mesi probabilmente ti sarai accorta del boom cartomanti, lettori di oracoli e anche di messaggi canalizzati comparsi su siti e social. Inizio a parlarne qui e spero di farlo in modo semplice e chiaro.
La divinazione esiste da secoli
È molto difficile avere un quadro rappresentativo del fenomeno ma di certo a scuola ti avranno spiegato i roghi delle streghe. Sappiamo che molti channeller sono attivi da tempo e solo ora escono allo scoperto mentre altri hanno iniziato da poco e sentono di voler condividere con entusiasmo quanto stanno vivendo.
Sto parlando sia di divinazione sia di canalizzazione perché attengono alla stessa radice e voglio condividere con te la mia esperienza e spero di far chiarezza, con un linguaggio semplice, su alcuni aspetti che non hanno nulla di magico.
La mia esperienza con divinazione e canalizzazione
La mia posizione, come ho spiegato qui, è cambiata molto negli anni. Quando ho iniziato a canalizzare pensavo di avere qualche aiutante celeste che mi spifferava consigli in modo gratuito e sempre preciso. Continuando a praticare sono arrivata a un punto in cui avevo troppe domande senza risposta su come fosse possibile sentire alcune cose o ricevere informazioni attraverso la divinazione.
Ho continuato a studiare per capire le diverse tecniche e a oggi ho un'idea un po' più completa, e forse complessa, su tutto questo. Una cosa è certa: ho un approccio più laico alla spiritualità ma rispetto chi ha una visione diversa perché è stato anche il mio approccio per molti anni.
Il sesto senso
Sono convinta che quando s'inizierà a considerare il sesto senso e queste capacità come parte delle nostre abilità umane, come respirare, correre, leggere e nuotare, riusciremo a misurare e comprendere meglio questi fenomeni anche dal punto di vista scientifico e non solo come atto di fede, magia o superstizione come unica risposta.
Cosa sono la divinazione e la canalizzazione
Shakespeare diceva:
"Siamo fatti della stessa sostanza
di cui sono fatti i sogni".
Togliamo di mezzo il concetto di anima per un momento. Per me la canalizzazione è riuscire a comunicare con quella parte di sostanza che ci accomuna e poter decodificare le informazioni che, dal piano della sostanza, possono essere portate nella forma attraverso il linguaggio, l'arte, le idee, le scelte e le azioni ispirate.
Per farti altri esempi l'iperuranio, cioè il mondo delle idee platonico, o l'inconscio collettivo del caro Jung sono approcci laici alla spiritualità che oggi sento molto più affini al mio sentire.
Canalizzazione e divinazione sono un atto magico?
Perché continuiamo a considerare la divinazione o la canalizzazione un atto magico o religioso? La definizione di magia (una fonte qui) è relativa alla possibilità di controllare le forze della natura per scopi precisi. Questa parte secondo me è molto utile.
Nel mondo ellenistico e tardo antico, la magia, soprattutto in alcuni ambienti filosofici e religiosi, si viene definendo come forma superiore di conoscenza cui corrisponde una concezione del mondo retto da forze spirituali, intermedie tra l’uomo e la divinità suprema, con le quali si entra in contatto per il tramite di riti e pratiche mistiche e religiose.
Questa forma superiore di conoscenza resta tale perché è ancora ristretta a pochi (praticanti), demonizzata da altri (religiosi) e ridicolizzata da altri ancora (la scienza). In Italia la situazione è un po' più critica perché queste tre fazioni continuano a farsi la guerra per i soliti giochi di potere. All'estero channeller e operatori psichici collaborano con le forze dell'ordine, ci sono centri in cui si fa ricerca e tutto è molto più naturale e meno magico.
I rituali, di cui alcuni parlano relativi alla canalizzazione o divinazione, non sono atti a piegare le forze della natura ma a portare intenzione, concentrazione e presenza in ciò che si fa. Un po' come l'atleta che prima del salto in lungo alle Olimpiadi si concentra sul respiro, guarda a terra, si ripete frasi motivanti e per caricarsi incita il pubblico ad applaudire e cadenzare il suo passo. Nessuno etichetta questa pratica come magia perché non lo è.
Mantica induttiva e intuitiva
Ho trovato questa definizione sulla divinazione. Quando usi le carte, i dadi, le foglie di tè ecc. stai usando la divinazione, o mantica, induttiva. Te la spiego a modo mio, un po' più scientifico o laico.
Per me la mantica induttiva è la capacità di riconoscere dei modelli e attribuire loro un significato. In questo caso i codici che usi sono come un alfabeto. Ecco che i tarocchi, gli oracoli o le foglie di tè non sono altro che testi scritti per simboli e immagini che impari a leggere come stai facendo con questo testo. E non credo che tu abbia imparato a leggere alla scuola di Harry Potter. Voglio farti notare l'uso del termine induttivo al posto di intuitivo che spesso è associato alle letture di tarocchi, oracoli ecc.
Si definisce mantica intuitiva quando le informazioni vengono acquisite senza uso di strumenti esterni (come carte, tè, fasi, conchiglie, segni vari) ma in uno stato alterato di coscienza.
Dato che su quest'ultima parte avrei molto da dire, ne parliamo in un altro post altrimenti stai qui a leggere fino a Natale. Facciamo un passo oltre per capire meglio la differenza tra le due.
In questa forma di divinazione o connessione non c'è un modello, un linguaggio conosciuto che viene letto con carte, foglie di tè o altro ma si sente e si riconosce il modello nella sua sostanza. Sì, la stessa di cui sono fatti i sogni ma anche tu, io e il tuo vicino di casa che ascolta musica orribile o sbatte la tovaglia sul tuo balcone.
Puoi chiamare la sostanza con il nome di spirito, etere o akasha cambia poco. Io da quando ho una visione più laica e ho sposato il sistemista chiamo le informazioni stringhe di codice energetico.
È possibile passare dal metodo induttivo a intuitivo?
Sì, è possibile passare dalla lettura dello strumento alla ricezione di informazioni ispirate, o stringhe di codice energetico, lavorando su di sè e diventando consapevoli che sei tu lo strumento.
Le carte, i tarocchi, le foglie di tè, i dadi, le conchiglie ecc. questi strumenti ti forniscono il codice per bypassare la convinzione limitante di non poter ricevere informazioni senza uso di supporti esterni.
Per farti un esempio è come quando guardi le nuvole che attraversano il cielo terso e improvvisamente vedi una nuvola simile a una tartaruga e un'altra con un volto di donna. Poi osservi, senza giudizio, stai in silenzio e ti viene in mente una storia meravigliosa che segui senza sforzo perché si forma da sola, devi solo assistere, osservare e lasciarti ispirare in attesa di avere carta e penna per scriverla o i colori per illustrarla o la chitarra per scrivere una canzone. Tutto questo è naturale e possibile.
Significa che questa possibilità è nelle tue facoltà e non c'è nulla di magico, portentoso o religioso.
A meno che non ti piaccia credere che sia così.
[…] L'induzione è strettamente legata agli elementi sensoriali o agli oggetti mentre l'intuizione si parte dai sensi ma l'informazione che si aggiunge è in più rispetto a quello che c'è in quel momento. In questo articolo ho parlato di come capire se sei deduttiva o intuitiva […]