Questo mese abbiamo parlato di autoironia, autostima e autoaccettazione ma in questo post voglio mettere l'accento su un altro aspetto. Quando inizi un progetto, hai un'idea o pensi a te, magari giudicandoti, dovresti chiederti "Quanto ci credi?" Vediamo di capire perché ha senso domandarselo.
La scorsa settimana ho avuto modo di pensare a quanto credo, oppure no, a ciò che faccio. La riflessione è nata grazie a una conversazione con un'amica e in seconda battuta durante una chiacchierata con una consulente. Ė stato divertente e molto utile accorgermi di alcuni aspetti.
Credi in te stessa e nei tuoi progetti?
Sono diventata così severa con me stessa che ho smesso di buttarmi nelle cose e, prima di passare all'azione, penso e ripenso a ogni possibile aspetto.
J.K. Rowling afferma:
Tutto è possibile se hai abbastanza fegato.
Già, ci vuole fegato. Ci vuole coraggio ed è più facile quando credi davvero in ciò che vuoi fare. Non voglio sprecare troppi giri di parole perché servirebbe solo a complicare concetti e io amo semplificare. Il punto per me importante è questo: crederci significa sentire che stai facendo la cosa giusta e questo aiuta ad affidarsi. Vedere le sincronicità ti aiuterà a capire che sei sulla strada giusta.
Quando hai un progetto e ti accorgi che tutto fluisce senza intoppi è facile pensare di essere sulla strada giusta. Ma quando capitano degli imprevisti come la vivi?
Personalmente a volte mi capita di pensare: "Si vede che non è quello che devo fare" e accade quando ho situazioni assurde, e fuori dal mio controllo, che intervengono. Altre volte invece mi dico: "Ehi, stai facendo resistenza al cambiamento" e, in questo caso, di solito è perché non sono ancora sicura e convinta di aver trovato il mio modo per fare ciò che voglio.
Credere in te aiuta la visione
Crederci però attiva anche un altro meccanismo importantissimo: aiuta a definirti e allinearti al tuo obiettivo. Attenzione perché non è l'etichetta in sé a essere importante quanto i comportamenti, il modo di pensare, le abitudini che ti fanno aderire a quella definizione.
Vediamo qualche esempio.
Se inizia a pensarti una persona normopeso già mentre cambi la tua alimentazione o fai esercizi mirati l'impatto che avrà sarà diverso rispetto al continuare a definirsi in sovrappeso. Il focus sarà su una visione di te che è già allineata al tuo obiettivo.
Se definisci ogni scarabocchio che fai un'opera d'arte e vuoi fare l'artista questo ti aiuterà ad acquisire le competenze necessarie e attrarre persone interessate a quello che fai. Ok, il detto dice: "Se la suona e se la canta" e sì, c'è anche chi è così.
Crederci e sentire di essere sulla strada giusta ti aiuta ad avere una visione chiara di chi sei e cosa vuoi fare.
Cosa ti manca davvero per diventare chi vuoi?
La scorsa settimana la consulente mi ha invitata a compilare una lista delle mie competenze. Ho rimandato per giorni perché sapevo che vedere nero su bianco tutti i corsi che ho fatto mi avrebbe fatto effetto. E non parlo dei corsi per le competenze trasversali che devono avere i freelance ma solo di quelli in ambito olistico. Beh, oggi pomeriggio mi sono presa il tempo per farla e so di aver tralasciato dei corsi perché non mi interessa integrarli nel lavoro. Mi ha fatto effetto vederla e mi ha dato un'idea chiara di quanto io dia le cose per scontate privandole di valore.
Il punto è che ci sono un sacco di competenze che non mettiamo in gioco direttamente nella professione ma le abbiamo e dovremmo imparare a valorizzarle. Che sia per scelta o perché le hai dimenticate ha poca importanza ma avere una lista a portata di mano da rileggere ti può aiutare in diversi modi. Esempio:
- aiutarti a scegliere quali corsi fare senza incappare in formazioni simili a quelle già seguite
- capire se e cosa manca davvero
- cambia la percezione che hai di te e del tuo valore come professionista/persona
Puoi fare tutti i corsi che vuoi ma se non credi abbastanza in te stessa e in ciò che vuoi fare avrai solo collezionato pezzi di carta. Anche perché i pezzi di carta hanno valore nel momento in cui usi le competenze che hai acquisito altrimenti la tua vita non cambierà di una virgola anche dopo mille corsi di crescita personale, giusto per stare in tema.
Hai presente la sensazione strana di quando ti fidanzi, ti sposi o diventi mamma e rispondi a chi ti fa domande per la prima volta? Presentare tuo marito, tua moglie, o il compagno/a crea quasi imbarazzo perché non hai ancora realizzato e interiorizzato il nuovo ruolo. La stessa cosa accade con la professione.
Fai una prova
Ora pensa alla professione che vuoi esercitare o al sogno che ti piacerebbe realizzare e dichiara ad alta voce cosa vuoi fare e chi vuoi essere: "Voglio fare/essere ..."
Che sensazione provi?
Ascolta il corpo, è tutto morbido o senti disagio, tensione o emozioni da qualche parte?
Se dico ad alta voce che sono una consulente olistica o levatrice spirituale va tutto bene. Dopo aver fatto la lista va pure meglio.
Se affermo di essere autrice o scrittrice mi sento a disagio (non riesco manco a coniugarlo al presente!) perché non ho ancora trovato il mio modo per usare lo strumento scrittura in un modo adatto a me. O meglio, sto lavorando all'idea ma non ho ancora una visione nitida e senza ombre della forma che avrà.
Ti ricordo che puoi raccontare e condividere il tuo esercizio, il progetto o il tuo sogno sui social con l'hashtag #rinfrescailsogno. Ricordati di taggarmi (se hai il profilo aperto) così avrò modo di seguire gli sviluppi del tuo progetto e festeggiare con te.
Photo by hannah grace on Unsplash
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