Negli ultimi anni si assiste al boom di pratiche motivazionali come i 101 desideri o la parola dell'anno che dovrebbero servire per fare chiarezza e supportarti nel costruire una visione, restare focalizzata e affrontare i momenti no trovando sempre ispirazione. Siccome sono una curiosa, e mi piace provare, sperimentare e valutare, in questo articolo ho deciso di dirti la (mia) verità su queste tecniche, sui loro effetti e su cosa devi sapere per usarle al meglio.
Crescita personale o spirituale?
Partiamo subito col fare chiarezza perché sai che amo la trasparenza. Le tecniche dei 101 desideri e della parola dell'anno sono relative alla crescita personale non spirituale: ti ispirano, motivano ma rafforzano la tua identità personale che è percepita come separata dal tutto.
Le tecniche di crescita personale sono quelle che tendono a inquadrarti, farti specializzare rispetto a un obiettivo e puntano a farti sentire arrivata, di successo o potente, ti spingono oltre la tua comfort zone e tutte le altre mille espressioni come "miglior versione di te stessa" ecc che avrai già sentito mille volte. Le pratiche spirituali puntano a farti sentire parte del Tutto, ti aiutano a ricevere risposte dall'Uno o dal Divino o dal tuo Se superiore non partendo dalla mente, dal desiderio o dalla parola, non creano divisione o separazione, non ti frammentano in mille aspetti, ruoli o versioni. Tu sei sempre Tu.
Facciamo un passo avanti e parliamo di intenzione? Se rileggi la tua lista dei desideri - e dovresti farlo ogni giorno - ti accorgerai che hai espresso molte richieste relative a oggetti, cose e numeri. Probabilmente lo hai fatto pensando a cosa può farti felice, definire meglio la tua personalità, sollevarti da situazioni difficili ma questa definizione di sé attraverso gli oggetti e ciò che è quantificabile non nè legato alla spiritualità perché aumenta il grado di separazione dal Tutto quando è un puro esercizio mentale.
Sia chiaro, non sto dicendo che queste tecniche non siano utili e non si debbano usare solo che bisogna farlo con consapevolezza. Fare una riflessione più approfondita, magari su come o quanto quel desiderio sia allineato al tuo scopo di vita (quindi in teoria più facile da ottenere) e non sia solo un esercizio dell'ego, può aiutarti a comprendere e riconoscere quale tipo di lavoro hai fatto mentre stendevi la tua lista dei desideri.
Comprendere meglio l'origine di alcune pratiche ti aiuta a comprendere il valore di quello che stai facendo, il potere dell'intenzione, di come manifestarla e di quale significato aveva sul piano spirituale. In questo articolo trovi un estratto del libro di Sibaldi sullo spessore della tecnica, l'origine del desiderare che non ha nulla a che vedere con un esercizio dell'ego per come viene proposte oggi.
Stessa cosa per la parola dell'anno. Focalizzarti su una parola ti può aiutare a restare concentrata, a vivere le situazioni usandola come filtro ed è molto bello, ma ti perdi un sacco di sfumature. Molte vivono la parola dell'anno come un bel giochino con cui divertirsi e vogliono portare amore, luce, leggerezza, allineamento, respiro, potenza, oro, ricchezza, centratura e chi più ne ha più ne metta - e va bene così - ma sappi che questo lavoro è sul piano mentale ed emotivo: scelgo una parola e la uso come bussola per i pensieri, le situazioni, le emozioni.
Perfetto, se non fosse che siamo esseri multidimensionali ed è più utile chiederti se la parola dell'anno sia in funzione di ciò che vuoi essere e attrarre davvero.
La crescita personale richiede costanza
Se decidi degli obiettivi che ti rappresentino meglio nel mondo e che ti rendano riconoscibile stai lavorando su identità e personalità e per ottenere risultati devi impegnarti esattamente come quando inizi la palestra per snellire il punto vita (va ancora di moda la vita sottile? Non ne ho idea) e speri di rimetterti i pantaloni di quando avevi 16 anni dopo una settimana di esercizi. Complimenti per l'ottimismo!
Se vuoi scolpire i muscoli servono pratica e costanza. Funziona così anche per le tecniche di crescita personale e ancora di più per le pratiche spirituali dove la vibrazione cambia insieme al livello di comprensione e consapevolezza di Sé.
Perché queste tecniche spesso non funzionano?
Hai presente quando esprimi il desiderio di trovare parcheggio, arrivi a destinazione e tac! e sembra lì ad aspettarti nonostante in paese sia il giorno del mercato? Capita perché non c'è attaccamento, non ti cambia la vita trovare parcheggio oppure no inoltre, il desiderio non si radica sulla mancanza di qualcosa.
A volte potresti stupirti dell'immediatezza e velocità con cui scrivi un desiderio e 72 ore ti ritrovi a depennarlo; altre volte invece, non ti capaciti del perché siano passati anni e quel desiderio sia ancora bloccato. Così come può capitarti che la parola dell'anno abbia dato l'effetto contrario a quello sperato.
Nel primo caso il nodo da sciogliere è relativo all'attaccamento, alla mancanza o a una controintenzione che non vedi.
Tre anni fa la mia parola dell'anno era Align (ne ho parlato qui). Avevo bisogno di allineare corpo-mente-spirito. Ero anche incinta quindi dovevo allineare il corpo, la schiena e all'occorrenza lavoravo con la visualizzazione. La parola dell'anno mi aiutò ad attrarre un sacco di situazioni tutt'altro che allineate e fluide.
Ricordo il senso di rabbia per quelle situazioni finché non ebbi l'intuizione: se voglio interiorizzare un aspetto ha molto più senso attirare situazioni opposte a ciò che desidero perché solo così potrò fare pratica e vivere quell'esperienza. Per me, almeno, fu così in diverse occasioni. E, per lo stesso motivo, mi sono anche detto che la parola dell'anno, per me, è limitante visti gli effetti.
Cosa faccio io per il 2019?
Anche quest'anno ho stilato la mia lista dei 101 desideri che mi aiuta a definire e costruire una visione interiore da sviluppare in seguito con la tecnica della sceneggiatura. Per me questa sinergia lavora molto bene: la lista dei desideri è l'insieme dei puntini che crea un'immagine unendo gli uni agli altri. Rileggere la lista mi aiuta a sentire il risultato finale al quale mi allineo in meditazione, visualizzazione o con le affermazioni positive.
Fai una revisione...
Alla luce di quanto hai letto fino a ora ti chiedo:
Per compilare la tua lista o trovare la parola dell'anno su quale piano hai lavorato?
Se hai il sospetto di aver lavorato applicando bene la tecnica scelta, limitando te stessa sentendoti separata dalla fonte e limitando la tua capacità di co-creazione (e di fede), ti invito a fare una revisione per aggiustare il tiro. Potrai ampliare dove serve, essere più precisa e specifica dove senti di esserti trattenuta per mancanza di fiducia in te stessa e nelle possibilità dell'Universo ed eliminare ciò che non risuona a una lettura più approfondita.
Anche questo limitarsi è sintomi di un lavoro della mente che interferisce con il "Questo è troppo, non ci arriverai mai, abbassa il tiro" e proprio questo rende la tua lista o la tua parola dell'anno una pratica mentale ma poco spirituale.
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