Torniamo a parlare di legge di attrazione e voglio parlarti di amuleti. Ci sono giorni che sembrano così sciapi da lasciarci indifferenti eppure ci sono un sacco di motivi, ogni giorno, per essere felici e provare gratitudine. Ieri, per esempio, ho rinvasato l'orchidea ricevuta in dono per la nascita del primo figlio e sì, è ancora viva, i che è una gran cosa. Dopo quattro settimane di pausa ho scritto dal mio nuovo pc e, soprattutto, sono felice perché finalmente, dopo tre mesi e mezzo di tiralatte, il piccolo ha deciso che tutto sommato può accettare di essere allattato al seno anche se il biberon era molto meno faticoso (per lui). Cose piccole, forse, ma per me sono motivo di gioia e di gratitudine e mi sento protagonista e responsabile di ogni passo.
La situazione si complica quando cedi ad altri la responsabilità di renderti felice oppure no. La felicità è un atteggiamento interiore che non dovrebbe dipendere da ciò che accade fuori da noi altrimenti la felicità sarà sempre sotto condizione e tu sarai il vero ostaggio.
Sarò felice quando accadrà questo...
Quando comprerò quello... Quando mi sposerò con X...
Quando avrò un aumento... Quando andrò in ferie ecc.
Sarai felice, sì, ma quando te lo concederai?
Non ho l'abitudine di pregare, almeno non in senso cattolico. Ho smesso di farlo dopo aver dato i primi esami di teologia e ho preferito cercare altrove le mie risposte. Ho l'abitudine di ringraziare e ci sono infiniti modi per farlo. Per me e mio figlio è un attimo di riflessione che prepara al sonno: ci concentriamo sulle cose belle vissute e attiriamo i famosi sogni d'oro. (Poi mi stupisco perché la notte ride nel sonno).
Se hai vissuto tanti anni lamentandoti farai davvero fatica a trovare gli aspetti positivi della giornata perché se ti sei abituata al piattume di quel modo di pensare per ritrovare la gratitudine ti servirà un vero e proprio allenamento quotidiano. Questo esercizio trae ispirazione della pietra della gratitudine presente nel libro The Magic di Rhonda Byrne che propone di formulare i propri grazie tenendo la pietra in mano e riponendola sul comodino prima di dormire. Te lo propongo perché ci sono due aspetti di questo esercizio che, secondo me, sono migliorabili.
- Scegli un amuleto della gratitudine. Ci sono oggetti che per noi hanno un significato così profondo che il solo possederli ci fa sentire grati. Può essere un regalo, una pietra dura acquistata a un mercatino in un giorno speciale, un bigliettino ricevuto da un'amica può evocare sensazioni di gioia. La pietra (intesa come sasso) potrebbe non dirti nulla e questo ti farebbe avvertire una sensazione di vuoto che un altro tipo di oggetto, con una valenza più personale, potrebbe facilitarti a evocare.
- Portalo sempre con te . La sera puoi lasciarlo sul comodino come suggerito nel libro, certo. L'invito è di scegliere un oggetto che stia nel palmo della mano. Io però ogni volta che guardo l'anello ricevuto per i 40 anni avverto subito un cambiamento interiore perché ricordo momenti precisi e tutto ciò che è seguito, con grande soddisfazione, dopo il fine settimana in cui l'ho ricevuto. Mi fa sentire grata non solo per il regalo come oggetto e per ciò che rappresenta, ma anche per quello che ho vissuto quest'anno e ogni istante mi ricorda quanti motivi ho per essere grata. Se non sei allenata a vedere il buono, gioirai solo dopo aver incontrato il tuo cantante preferito o per aver prenotato un viaggio da sogno, ma sarabbero solo due giorni all'anno su 365 che hai a disposizione per essere felice e grata!
Cosa scegli di portare con te? Quale oggetto, ricordo, amuleto ti fa sentire grata e cambia immediatamente il tuo umore e la tua vibrazione solo a guardarlo?
Attenzione, non è l'oggetto a essere magico, ma è ciò che muove in te a fare la differenza. Altrimenti, ancora una volta, la tua felicità dipenderebbe da ciò che sta fuori.
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Grazie per questi consigli.
Proverò sicuramente.
Ciao Michela, prova poi fammi sapere com’è andata e se hai dubbi sentiti libera di scrivermi.
Benedizioni