Il 2015 è stato l'anno del boom dei libri da colorare. Il coloring è stato più volte definito arte terapia, ma gli effetti del colorare sono orientati prevalentemente alla riduzione dello stress. Ecco perché questa confusione è pericolosa.
Una premessa doverosa: non parlo di questo argomento in qualità di arte terapeuta (titolo che non ho, ma se vuoi approfondire ti invito a visitare il blog di Michela) ma in quanto formatrice olistica e pedadgogista. Disegno mandala da circa tre anni e la scorsa estate ho trovato la mia via (a questo punto sarebbe perfettla My way di Sinatra come sottofondo!): ho deciso di unire la passione per i colori ai concetti olistici legati all'energia, alla cromoterapia e la numerologia e ho aperto il mio negozio con disegni che aiutano a riarmonizzare i piani sottili. Non sono magici, non lavorano al posto di chi acquista, lavorano in sinergia con chi li ha sotto gli occhi. Per me è importante specificarlo perché ho sempre sostenuto la responsabilità del proprio benessere e non la delega a persone o oggetti con presunti poteri magici che, proprio facendo leva sul potere, tengono in scacco e creano legami emotivi ed energetici importanti. Ho introdotto l'argomento coloring in questo post, ma voglio approfondire meglio dato che ho ricevuto domande precise sugli album da colorare e continuo a incontrare post in cui si tira in ballo Carl Gustav Jung o i mandala dei monaci tibetani quindi si crea un mix tra psicologia e tradizioni orientali che è suggestivo, certo, ma spesso impreciso.
Per questioni di marketing, e presumo per poca conoscenza dell'argomento, stanno facendo credere che colorare guarisca. Non è così. Colorare rilassa come recitare mantra. Nel primo si usa l'energia del colore, nel secondo si usa la vibrazione della parola, ossia il suono, per dichiarare il proprio intento.
L'arte terapia lavora su un piano ben più profondo perché spinge l'individuo ad ascoltarsi, fare i conti con ciò che ha dentro, affrontarlo, dargli una forma, scegliere gli strumenti e i materiali adatti e infine li trasmuta in altro e li manifesta.
Colorare invece ti mette in contatto con una forma che altri hanno creato per te e devi riempirla con i colori scelti in base alle emozioni del momento ma, te ne sarai accorta, nella maggior parte dei casi il coloring è usato per staccare la mente e non pensare ad altro, mentre l'arte terapia invita a fare l'esatto opposto ossia a scavare nel profondo e a tirare fuori ciò che si sente o ciò che non va. Capisci che l'approccio e il risultato sono molto diversi?
Perché si usa il termine art-therapy?
Nei paesi anglofoni il termine therapy è usato per indicare approcci terapeutici, spesso riconosciuti e regolamentati, che vanno a lavorare non solo sul piano fisico, ma sull'individuo nel suo insieme di corpo, mente, emozioni, anima, spirito. Stiamo parlando di vere e proprie terapie olistiche che accompagnano il soggetto verso la consapevolezza di sé lavorando anche sul piano sottile, energetico che dalla medicina allopatica (quella tradizionale) non è neppure preso in considerazione se non in pochi centri in cui si lavora per la complementarietà degli approcci. L'art-therapy all'estero ha questa accezione che, come purtroppo accade anche per altre tecniche olistiche, in Italia incontra ancora qualche difficoltà ad affermarsi nella lotta tra ordini e professioni varie.
Perché ha questo effetto rilassante?
Colorare ci rimette in contatto con il nostro bambino interiore. E qui bisogna aprire una parentesi. Ci sono bambini che odiano colorare e probabilmente saranno adulti che non si rilasseranno colorando. Nulla di male, non sono strani, è solo questione di gusti. I colori, che hanno proprietà e frequenze vibrazionali precise, e la ripetizione del movimento hanno un effetto rilassante perché il gesto diventa automatico. Per capirci ti succede una cosa simile a quando lavori a maglia o ti ipnotizzi mischiando il budino al cioccolato col cucchiaio di legno per non farlo attaccare.
Se soffro di una patologia posso sperare di curarla colorando un album?
Potrei risponderti che se ci credi davvero e ti visualizzi già guarita potrebbe accadere, ma non sarebbe merito solo del coloring, ma il frutto di un cambiamento interiore preciso. Se hai la gastrite da stress ti può aiutare a ridurre il sintomo, ma se il problema è il capoufficio credo che l'effetto svanirà non appena metterai piede nel posto di lavoro. Però può aiutarti a lasciare andare situazioni pesanti, rilassare la mente favorisce l'apertura a nuove prospettive, a decidere di cambiare lavoro perché il rilassamento ti permetterà di avere una visione più chiara della situazione soprattutto se usata in sinergia (quanto mi piace questa parola!) con altre tecniche. Ma voglio essere onesta, non aspettarti il miracolo. Colorare non farà sparire la tua gastrite se continuerai a fare le stesse cose senza cambiare pensieri e abitudini. In alternativa puoi provare a colorare la faccia del tuo capo, ma anche questo non credo sarà di aiuto al tuo disagio.
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