Poco prima di Natale ho ricevuto l'ennesima email di una lettrice che iniziava ad accostarsi alla meditazione e voleva essere rassicurata rispetto ad alcuni disagi emotivi e fisici che successivi alle sue sedute di meditazione. In questo post voglio raccontarti gli errori più comuni nella meditazione.
Partiamo da un presupposto fondamentale: meditare non è fare. Questo significa che l'obiettivo è ascoltare ciò che il corpo ti comunica ancora prima che concentrarti sull'eseguire una tecnica in modo preciso. La meditazione ha un potere altamente rigenerante e terapeutico ma se la vivi come una prestazione non ne uscirai rifocillata ma, al contrario, aggiungerai altro stress alle tue giornate.
Come fare meditazione
Di seguito voglio presentarti gli errori più comuni di chi inizia a meditare, soprattutto se si vuole imparare a meditare da soli. Ci sono alcune cose che è bene osservare proprio per non creare tensioni nel corpo e rilassare la mente. Vediamole insieme.
La respirazione
Fare qualche respiro circolare ti aiuterà a rilassare i muscoli, ma la respirazione poi dovrà essere fluida, non forzata o artefatta altrimenti sei nell'ambito del fare, dell'eseguire e significa che non stai ascoltando il tuo corpo ma sei focalizzata sulla tecnica.
La postura
All'inizio è difficile mantenere una posizione del loto rilassata per tempi lunghi. Probabilmente non ne sei consapevole, ma dopo un po' di tempo tenderai a contrarre alcune zone, specie spalle e cervicale con il risultato che dopo la meditazione sarai spossata e avrai mal di testa o torcicollo. Vale anche per lo yoga. Se senti dolore significa che non stai lavorando bene. Se passi dalla tensione al dolore il tuo corpo ti dà segnali precisi. Ascoltalo altrimenti non fare meditazione, fai altro. Se stare in zazen ti spacca le ginocchia e il loto ti fa irrigidire la schiena inizia con posizioni da sdraiata o metti dei cuscini per sostenere la schiena in modo che la colonna non si curvi andando a schiacciare lo stomaco e il plesso solare e ti permetta di respirare bene per ossigenare tutto il corpo.
I tempi
Quando ho interrotto le sedute di canalizzazione nel 2010 potevo stare in meditazione profonda per un'ora e 40 minuti senza difficoltà. Sì, hai letto bene. La canalizzazione è una forma di meditazione particolare, fisicamente più impegnativa. Poi ho compreso che lo stato meditativo è un sentire interiore quindi potevo estenderlo a tutta la giornata e non limitarlo solo a un lasso di tempo prestabilito. Se all'inizio avessi cercato di fare meditazione per 30-40 minuti, come spesso consigliano, non sarei mai arrivata a quel risultato. Sai quanto riuscivo a fare all'inizio? Dieci, quindici minuti massimo e poi avevo spesso mal di schiena, anche perché durante le sedute iniziavo a dondolare avanti e indietro con notevole sovraccarico per la mia fascia lombare. Col tempo ho capito che il dondolare era il segnale che il mio corpo mi dava quando iniziavo ad andare in riserva. Con l'allenamento i venti minuti sono diventati trenta, poi quaranta e via dicendo. Ho iniziato a canalizzare nel '96 quindi c'ho messo un bel po' di tempo per arrivare a quel risultato ma, più ascoltavo il mio corpo, più lui collaborava. Chiaro, no? L'obiettivo non è meditare per 40 minuti fin dall'inizio. L'obiettivo è sentire, ascoltare, fluire.
Gli accessori
Per fare meditazione devi solo indossare abiti comodi che non stringano il corpo tipo lacci, cinture e simili. Ti serve solo questo. L'incenso, le candele, la musica, il tappetino, la coperta ecc. servono solo per favorire il rilassamento in base al proprio sentire, al gusto personale e alle proprie necessità. Se sai che ti viene freddo tieni una coperta a portata di mano, ma non è obbligatoria. Se ti piace l'incenso usalo, se preferisci gli olii usa quelli. Meditare significa sedersi, fermarsi, chiudere gli occhi e respirare.
Le tecniche
Esistono svariate tecniche di meditazione. A me piace la meditazione guidata o visualizzazione creativa (ed è quella che propongo anche durante il #pervis16) perché, come sai, è amica sia della legge di attrazione sia della canalizzazione. Ma la tecnica è solo uno strumento. Non permettere che l'obiettivo diventi l'applicazione perfetta della tecnica perché significa che stai andando altrove, non verso di te. Stai mettendo in pratica delle azioni, non ti stai sintonizzando con la tua essenza divina.
Le interpretazioni
Quando si è in meditazione capita di vedere alcune cose o avere sensazioni particolari. Si possono vedere immagini geometriche, mostri, occhi, visi, simboli, numeri o macchie a cui si cerca di dare una forma. Dipende dalla sensibilità, predisposizione e sensitività personale. Se il livello di rilassamento è profondo possono comparire le immagini ipnagogiche che sono quelle che, generalmente, precedono il sonno. Attenzione, sei a un passo da Morfeo non dall'illuminazione! 😉 Errore comune è voler attribuire subito significati particolari e ovviamente misterici. Non farti film mentali. Torna a quello che stai facendo cioè fermati nel presente. Fluisci, non pensare. Avrai tutto il tempo per avere visioni, contatti o per ricevere messaggi, ma all'inizio ascolta il tuo corpo. Se ti senti storta, in bilico, hai formicolii, ti prude il naso ecc torna al punto 2 relativo alla postura oppure controlla di non aver esagerato con i tempi di meditazioni, ma non lanciarti in misticismi particolari. In questa fase non servono e se continui a porti domande su ciò che hai visto o sentito in cerca di risposte, una volta finita la meditazione, continuerai a vivere nel passato restando ancorata all'esperienza che hai vissuto e la meditazione serve a vivere il presente, no?
Questi sono alcuni degli sei errori più frequenti che in genere si fanno all'inizio della pratica. Ti riconosci in alcuni punti? Bene, ora sai come correggere il tiro.
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Il tuo post mi cade quasi a fagiuolo sono andata una settimana a fare una seduta gratuita di MEDITAZIONE QUANTICA. Calcola che io non avevo mai fatto in vita mia nessun tipo di meditazione. Da quel poco che ho capito ci sono tanti tipi di meditazione?!…. COme si fà a capire da soli quale è meglio per me…. sopratutto se si è inesperti? Ed è il caso magari di seguire un corso di meditazione?… proprio per migliorare per poi farlo bene a casa?
Ciao Cristina, esistono diverse tecniche di meditazione. Per scegliere quella che senti più affine o che ti può sembrare più adatta alle tue necessità puoi partire da ciò che ti è facile fare. Riesci a visualizzare? O preferisci recitare un mantra? Ti piace stare seduta e ferma oppure sei appassionata di ballo quindi una meditazione dinamica può esserti più congeniale? Parti sempre da te. Vedrai che troverai la tecnica che ti calza come un abito sartoriale. 😉 Poi valuterai se fare un corso in presenza, a distanza o dar da sola. Per alcuni tipi di meditazione davvero basta sedersi e chiudere gli occhi. 🙂
Grazie perché hai risolto ancora una volta i mille dubbi riguardo una pratica che, in effetti viene da se.
Ho imparato a usare la meditazione camminata, e devo dire che la trovo molto più agevole per me, e serena, dato che trovo ancora difficile lo stare seduta e concentrarmi nel respiro!
Grazie!
Ciao Cinzia!
Vedi, ti è bastato ascoltarti per capire che il tuo corpo per rilassarsi aveva bisogno di movimento. Alcuni usano la danza o vanno in palestra o fanno la maglia. Il punto è l’atteggiamento interiore di presenza, nel qui e ora che fa la differenza. Poi siamo così abituati a dover chiedere agli altri che ci aspettiamo che le soluzioni arrivino da fuori. Procedi così e vedrai che andrà sempre meglio. E buona camminata! 😉