Negli ultimi due anni ho pensato per giorni ai buoni propositi di fine anno. Se vado a ripescare quei post mi rendo conto che ho fatto davvero poco di quello che mi ero ripromessa. Il 2015 mi è servito per ricordare che posso fluire senza controllare tutto, ed è proprio allora che riesco ad andare ben oltre i miei confini.
Siamo all'ultimo post dell'anno e sono giorni frenetici per il lancio di Koru e la pianificazione del lavoro. Riflettevo sul fatto che in genere le liste con i buoni propositi servono per ricordarci quali impegni prendiamo rispetto alle cose che non vogliamo più fare o le nuove abitudini che vogliamo introdurre nella nostra routine. Osservo molto il mondo, da sempre. Quest'anno ho avuto l'impressione che la corsa fosse ancora più folle degli altri anni, la gara a fare di più, a fare cose speciali, a fare numeri, a mostrare la propria vita mi sembrava quasi esasperata. Ho già le idee che corrono in testa, quindi ho bisogno di lentezza.
Il 2015 mi ha messo di fronte due grandi resistenze: l'autopubblicazione del libro e l'idea di avere un secondo figlio. Ho costruito muri di convinzioni e resistenze su questi due aspetti e quest'anno me li son visti per bene, snocciolati con spietata sincerità e tanta introspezione per scardinare le varie resistenze. Non voglio fare una lista di cosa spero di fare il prossimo anno, e nemmeno di cosa spero di NON fare il prossimo anno perché ho diversi progetti e nuovi inizi da affrontare.
Mi sono concentrata su cosa voglio e spero di fare meglio per ottimizzare, ridurre ancora di più ed essere più efficace, serena e soddisfatta. Non mi interessano le corse, i numeri, il mostrare la fatica e l'affanno perché preferisco focalizzarmi sulla soddisfazione di fare per se stessi e il piacere di farlo è ben più appagante che il bisogno di lamentarsi della fatica e del dover incastrare tutto. Ho chiuso alcuni gruppi, il profilo TW, fatto ordine.
Cosa vuoi fare meglio nel 2016?
Formulo la domanda così perché la legge di attrazione non è escludente, l'ho spiegato in questo post. Voglio migliorare la mia qualità di vita e voglio farlo lavorando meglio su alcune cose che già faccio perché introdurre abitudini nuove o eliminarne altre è più difficile e, te ne sarai accorta, spesso è di breve durata.
Ho scelto solo tre cose, sempre perché voglio puntare alla qualità e non al fare di più. Le gare le lascio agli altri.
- Relazioni Quest'anno di cambiamenti e novità mi ha aiutato a fare pulizia nelle amicizie. Ho avuto modo di riconoscere chi era opportunista, interessato non a me ma ad avere consulenze gratuite. Ho avuto modo di stringere relazioni di amicizia con poche persone, come ho scritto in questo post sul team, e mi piace pensare che queste relazioni possano crescere ancora. Avere buone amiche aumenta moltissimo lo stile di vita, molto più che essere schiave del proprio lavoro.
- Fare meno, fare meglio Ho chiuso lo scorso anno con questo stesso proposito e all'epoca ero alle prese con la notizia che il romanzo sarebbe uscito dal mercato, mentre stavo lavorando al secondo. Quest'anno ho lavorato molto più dietro le quinte. Mi sono dedicata ai mandala, alla scrittura della trilogia e sono arrivate nuove proposte che spero di concretizzare presto. La riorganizzazione delle attività è fondamentale per gestire ogni cosa e fare meglio offre più risultati.
- Meno cose industriali un paio di settimane prima di natale ho mangiato una ciambella senza glutine. Forse la cosa non ti stupirà perché le vedi in ogni forneria o nelle fiere di paese. Sì, intendo quelle fritte ricoperte di zucchero. Beh, io non ne mangiavo una da 23 anni. Hai capito bene. Ho pianto nel negozio perché finalmente potevo mangiare una ciambella buona, senza glutine e senza latticini. Chiacchierando con il titolare ho fatto chiarezza su alcune cose relative ai preparati industriali e ho capito perché li tollero poco. Da qui l'idea di preparare più cose in casa che siano gustose anche per chi non litiga con il glutine. Richiede più impegno, certo, ma il 2015 ha già visto una riorganizzazione rivolta al benessere della famiglia quindi continuare su questa strada mi sembra una scelta coerente.
Queste sono le mie tre cose che, insieme al quadernetto dei 101 desideri accompagneranno il mio anno nuovo e tutti i progetti che sono in cantiere da qualche mese. Ognuno di noi ha delle priorità, delle passioni, delle esigenze che variano. Ho scelto di orientarmi su queste tre cose che riportano tutte alla qualità della vita, delle relazioni e del lavoro perché preferisco essere appagata che continuare a vivere come il criceto sulla ruota.
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Foto: Greg Rakozy
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