Giorni fa in varie occasioni ho incrociato la tecnica dei 101 desideri presentata da Igor Sibaldi. E' una tecnica di origine orientale che concilia psicologia e legge di attrazione, già nota grazie ad autori come Jack Canfield e Mark Victor Hansen che la citano nel loro libro The Aladdin factor.
Confesso di averla schifata per anni. Non la sentivo nelle mie corde, la vedevo come troppo limitante con tutti questi parametri per la stesura dei desideri e ho sempre preferito usare la visualizzazione creativa e la tecnica della sceneggiatura che sentivo più affini a me e, soprattutto, usate insieme hanno una sinergia pazzesca. Però non ho potuto ignorare il fatto che questa benedetta tecnica mi si sia palesata davanti agli occhi con tale frequenza in poco tempo.
Sono andata a rileggermi un sacco di link ai blog, ho cercato i video di Sibaldi (ho la fissa delle fonti, ormai è cosa nota), ho fatto i conti con le varie resistenze che ho nei confronti della tecnica stessa e mi sono detta: "Perché no?"
Ho iniziato a osservare la mia realtà e a chiedermi "Cosa voglio manifestare? Cosa voglio attrarre nella mia vita?"
Nel video Sibaldi dice che una persona normalmente poco collegata al proprio bimbo interiore ha difficoltà a scrivere sette desideri. Dopo giorni di riflessione ho iniziato a scrivere sul mio quaderno di brutta e in poche ore sono arrivata a 63 desideri poi mi sono bloccata.
Dato che il video dura circa mezz'ora (ottimo deterrente per farti decidere di non guardarlo) ti spiego in cosa consiste.
Occorrente per i 101 desideri
Due quaderni
Una penna
Tempo per ascoltarsi
Costanza (molta, io la chiederò a Babbo Natale)
Procedura
- Sul primo quadernetto, di brutta, devi scrivere 150 desideri. Già, hai capito bene. Questa sarà una delle prime sfide con cui dovrai scontrarti perché trovare così tanti desideri e riuscire a formularli secondo le indicazioni che ti spiegherò in seguito, non è facile. Ma sappi che è molto
divertenteutile. È un esercizio di ascolto e introspezione davvero pazzesco! - Sul quadernetto di bella dovrai ricopiare 101 desideri tra i 150 che hai scritto. 49 rimangono di scorta e a questi potrai aggiungerne altri. Ogni volta che un desiderio dei 101 si realizzerà dovrai depennarlo e sostituirlo con un desiderio del quaderno di brutta. È facile, vero?
- Per i 365 giorni successivi una volta al giorno dovrai leggere i 101 desideri scritti sul quadernetto di bella. Ecco a cosa serve la costanza. Per me la vera sfida sarà questa.
Il rumore che senti di sottofondo sono le mie resistenze che urlano "Pazza, lascia perdere!"
Come scrivere i desideri
- La frase deve iniziare con Io voglio... Non sono ammesse altre formule.
- NON deve contenere negazioni. Lo ripeto ancora: se dico "Non pensare a un elefante" la tua mente prima ti presenta un'immagine di elefante poi si sforza per negare il pensiero quindi in realtà attiri l'opposto. Qui le negazioni sono vietate.
- NON devono contenere paragoni. Non chiedere di essere brava come X o ricca come Y. È la loro strada, non la tua.
- Ogni richiesta deve essere espressa per obiettivi quindi verificabile e quantificabile. Non puoi scrivere "Voglio pubblicare un libro e venderne molte copie". Molte cos'è per te? 500? 1000? Non vale chiedere neppure la pace nel mondo, purtroppo, ma puoi esprimere un desiderio di aiuto concreto che puoi dare a una scuola, un popolo, un'associazione o un'organizzazione che contribuisca a migliorare il mondo.
- Non puoi chiedere desideri per altri, anche se si tratta di guarigione. In questo esercizio la parte attiva sei tu. Puoi chiedere di trovare le forze per aiutare X a stare meglio, ma la malattia e le situazioni degli altri fanno parte del loro percorso e sostituirsi agli altri non è etico e non è utile.
- Non puoi chiedere soldi in nessuna forma. I soldi sono un mezzo che ti aiuta a concretizzare un obiettivo. Se vuoi una cosa chiedi quella cosa. Un bambino non chiede i soldi per un giocattolo, ma chiede direttamente il giocattolo.
- I desideri devono essere composti da massimo 14 parole, ossia possono essere pronunciati nel tempo di un respiro. Questo ti permetterà anche di rileggerli in circa sei, sette minuti, un tempo ragionevole per non potersi avvalere della scusa "Non ho avuto tempo".
- Non sono ammessi desideri seriali. La ricorsività non aiuta. Chiedere una casa a Milano, una a Genova, una a Roma, una a Trapani fa sì che diventi ossessivo e non utile.
- Evitare diminutivi e vezzeggiativi. Se chiedi una macchinina nuova perché la tua è un catorcio probabilmente ti arriverà un modellino giocattolo.
- Non chiedere relazioni sentimentali o sessuali con persone precise perché, ancora una volta, si interferisce con il libero arbitrio altrui.
Ora capisci perché ho sempre preferito la tecnica della sceneggiatura alla tecnica dei 101 desideri, vero? A differenza di questa si lavora su una visione d'insieme in cui tutto è integrato, non separato, approfondito e scritto tenendo conto solo di un paio di regole (tempo presente come se tutto fosse già ottenuto, niente negazioni, dettagli relativi ai cinque sensi e soprattutto niente obbligo di rilettura).
Visto che sono in una fase di muta ho recuperato il mio quadernone di brutta e sto compilando la lista. La cosa divertente è che in questi tre giorni qualcosa si è già mosso. Altra cosa che ho notato è che ciò che fino a qualche settimana fa sembrava per me fondamentale, adesso è solo il 53esimo posto. Se hai mezz'ora di tempo guarda il video di Sibaldi, davvero, perché ti spiega dettagli e aspetti psicologici che io ho volontariamente omesso per non scrivere un post un'enciclopedia. Ok, adesso puoi decidere se provare questa tecnica o, come ho fatto io, ignorarla per anni.
Ultimo aggiornamento febbraio 2021
La tecnologia ci viene in aiuto e oggi esistono diverse app che permettono di praticare la tecnica senza consumare carta. Per chi ha a cuore i temi ambientali trovo sia un bell'aiuto. Puoi scaricare l'app sul cellulare, scrivere i tuoi desideri, cancellarli se rileggendo ti accorgi che non ti fanno più vibrare e potrai archiviarli una volta realizzati.
Comoda no?
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Ascolterei Sibaldi per ore: trovo sia affascinante, stuzzicante, un grande comunicatore.
Eppure, lo preferisco come scrittore, soprattutto quando traduce dall’aramaico antico.
Gioca con le parole (e i simboli) come i bambini con i lego. Stimolante.
Qualche tempo fa ho iniziato il mio elenco di 101 desideri.
Difficile. Davvero difficile, ma un grande viaggio introspettivo che consiglio vivamente a tutti.
Per ora mi sono fermata. L’intenzione è quella di riprendere, non appena avrò terminato di studiare il Libro dell’Abondanza di Sibaldi. E il tuo post giunge a fagiolo come promemoria.
Grazie!
Ciao Martina, per me Sibaldi ha un fascino particolare perché l’aspetto è magnetico ma ricordo di aver visto una sua apparizione in tv, molti anni fa, in cui interveniva come angelologo e demonologo. Solo che io sono arrivata nella seconda parte dell’intervento e incuteva un certo timore. 😛
Dai, è la volta buona per riprendere in mano la lista e arrivare a 101. Ieri ho fatto qualche passettino in più nella mia e sono passata da 61 a 72 e ne ho depennati un paio di quelli vecchi perché in una settimana i progetti sono già cambiati. 😀 Altro che mettere il turbo! 😀
Felice giornata
Ebbene si, credevo anche io di non essere pronta, che non facesse per me ma questa sera navigando in internet ho trovato spesso questa tecnica e non credo nelle coincidenze, ricordando che ne hai parlato anche tu su facebook l’altro giorno sono corsa subito sul tuo blog, ho guardato tutto il video e mi sono convinta, inizio anche io 🙂
Ciao Elisa, sono felice che anche tu abbia deciso di provare questa tecnica. Vedrai che sarà un ottimo spunto di riflessione e un ottimo strumento di introspezione per capire cosa vuoi da questo 2016. 🙂
Sì ma purtroppo non traduce con un nesso logico l aramaico ne fa quasi un interpretazione per il refto grande personalità
Ciao Mathilda,
ho iniziato a scrivere la lista e mi è sorto un dubbio: non si possono indicare persone precise ma se si tratta del mio compagno che, per esempio, vorrei fosse piu presente o vorrei che decidesse di fare piu sul serio, non posso scriverlo? Da quel che dice Sibaldi la regola vale per persone sconosciute..
Ciao Maria, in genere è meglio, in qualsiasi disciplina, restare centrati su di sé senza influire sulla volontà altrui anche se di persone vicine. Puoi formulare la tua richiesta essendo specifica su cosa ti piacerebbe fare con lui. Sull’essere presenti secondo me è utile lavorare su ciò che per noi è segno di attenzione e su ciò che per l’altro è attenzione e cura. Ti faccio un esempio. Metti che una donna si aspetti i fiori per il compleanno ma lui non è tipo da fiori e bigliettini però di contro va a fare la spesa e non scorda mai i tuoi biscotti preferiti. Sono due forme di attenzione diverse rispetto all’aspettativa che lei ha, ma il punto è vedere ciò che davvero viene fatto. Spero di essermi spiegata bene. 🙂
Se fosse tutto così facile…. saremmo tutti felici e realizzati… e poi se una persona non sta bene anche X una semplice influenza e nn riesce a leggere la lista tutti i giorni che succede?
Buongiorno Carolina,
grazie del tuo commento che mi offre lo spunto per sottolineare un paio di cose:
– se pensiamo/crediamo che una cosa sia impossibile o troppo facile per essere vera sarà così e diventerà inefficace ai nostri occhi;
– come giustamente fai notare non è facile applicare bene questa tecnica perché richiede moooolta costanza. L’influenza è solo una delle ‘scuse’ che possiamo incontrare per non avere il tempo di leggere la lista.
La questione è un’altra e vale per molte altre tecniche tra cui la legge di attrazione: il punto non è fare la lista o fare le visualizzazioni o recitare le affermazioni positive, ma la vera sfida è allineare il proprio sentire interiore e le emozioni che ci tengono distanti dall’obiettivo.
Spero di averti dato uno spunto in più su cui riflettere. 😉
Benedizioni
vuoi sapere qual é uno dei miei primi desideri?
Voglio diventare una persona più costante … chissà se questo esercizio mi aiuterà! 🙂
Ciao Cristina, ti capisco bene. 🙂 Io per certe cose sono una frana per altre invece sono di una precisione assurda.
Per me è stato utile capire in cosa sono costante e in cosa no per rivedere eventuali priorità e autosabotaggi o resistenze.
Ti faccio un esempio: sono ligia alla dieta per le allergie e intolleranze ma sul fare attività fisica beh, sono una frana perché mi racconto sempre mille scuse.
Oppure mi ritaglio ogni giorno momenti di ascolto e meditazione, anche la sera quando vado a letto se non ho trovato un altro momento e scrivo sul blog ogni lunedì da quasi 7 anni però poi fatico a organizzare altri aspetti del lavoro in cui sento di non avere abbastanza costanza.
Hai provato a fare questo tipo di auto osservazione? Secondo me può aiutarti a riformulare meglio il tuo desiderio che, per essere efficace, dovrebbe essere ‘misurabile’ perché essere *più costante* non dà un parametro quantificabile. Più costante rispetto a chi o a cosa? 😉
Buon ascolto
E’ vero che bisogna pensare al nostro desiderio con tutte le nostre forze?
Grz in anticipo^-^
Ciao Federica,
in realtà non è esattamente così. C’è un momento in cui bisogna pensare al desiderio (o ai desideri) ma c’è anche il momento in cui bisogna vivere, pensare, agire, scegliere come se quel desiderio fosse già accaduto perché noi attiriamo ciò che ci somiglia e non ciò che ci manca. In pratica bisogna passare dal desiderio al sentirlo già reale per non sviluppare attaccamento.
Lasciare andare significa aprirsi a ciò che è in arrivo per noi e capita che sia anche molto più di ciò che avevamo desiderato. 😉