Dopo il post della scorsa settimana su segni e sincronicità in molti si sono chiesti, e mi hanno chiesto, se riprenderò a fare channelling. Non so se sia più per curiosità o per reale interesse, ma vi ringrazio dell'attenzione.
Questa settimana ho avuto diversi incontri con la mia guida. Mi sembra di essere tornata indietro di vent'anni. Diciannove, per essere precisi. Faccio una domanda, ricevo una risposta e inizio a farmi il film mentale in base a ciò che mi viene detto. Ho difficoltà a restare attenta e a fare il vuoto per mantenere una vibrazione che mi permetta di ricevere informazioni. Mi sento un po' come uno sportivo che ha deciso di iniziare una nuova disciplina. Parte con i migliori propositi, ma il fisico ha bisogno di allenamento. Faccio venti metri di corsa (giusto come esempio, eh!) e poi mi accorgo che ai bordi del campo ci sono dei bei fiori quindi inizio a pensare alla primavera, alla merenda in giardino, alle nuvole che passano e via così.
Già questa settimana mi son sentita chiedere: "Cosa dicono le tue antenne?" Ok, messaggi per gli altri sono sempre arrivati come veloci flash e li ho anche riferiti. Sono una postina attenta e responsabile, anche se a volte mi 'vergogno' eh. Spiegarlo non è facile. Finalmente ho la sensazione che la bolla sotto la quale mi ero rifugiata stia svanendo lentamente. Non ha nulla a che vedere con gli altri, ma è relativa alla mia percezione dell'invisibile, dell'universo e del Tutto.
Sentirsi connessi significa avere fiducia e fede che ogni cosa sia in armonia, anche quando ci sembra un'ingiustizia. Significa essere ricettivi e ottimisti perché ci si sente protetti e parte del Tutto.
Tornare a sentire è un po' come aver riguadagnato la funzionalità di una parte di me che non rispondeva più come prima. Non so se ora sia più chiaro, forse non lo è. Sono davvero convinta che ognuno di noi possa comunicare e ricevere segni e segnali, grazie all'intuito, alle guide, agli angeli o come preferite chiamarli. La Fonte è sempre quella anche se si usano mezzi o tecniche diverse. Quando troverò una modalità di canalizzare che sento giusta per me e per gli altri ve ne parlerò. Nel frattempo continuo a fare esercizio, lentamente, con cautela e ricostruendo pian piano la fiducia. In questo periodo la priorità è un'altra. Energia, tempo e attenzione sono dedicate alla trilogia.
Non ho ancora ritirato il bracciale, ma sono curiosa di vedere cosa succederà indossandolo.
Ciao Silvia,
premetto che la mia ignoranza in materia è abissale, ma vorrei cercare di capire.
Quando canalizzi, lo fai (o lo dovresti fare) costantemente, a prescindere dal fatto che tu stia facendo altro, ossia che la tua attenzione sia rivolta altrove? Come fai a conciliare la normale vita di tutti i giorni con questo?
Anche “avere fiducia che ogni cosa sia in armonia” non è facile…
Auguri per il tuo cammino, spero che tu trovi la tua armonia quanto prima.
Ciao Martina e grazie per la domanda. Siamo tutti canali. Riceviamo e scambiamo informazioni sui piani sottili, a livello energetico, ma spesso non ne siamo consapevoli. La canalizzazione a cui mi riferisco è la comunicazione, nel mio caso parlata, cioè verbalizzata, con gli spiriti guida, il Sé superiore (o Divino), angeli o Maestri. In genere per fare questo ci si allena a mantenere uno stato di meditazione profonda, una sorta di semi trance vigile. L’esempio che sento più affine è questo: la canalizzazione è un rubinetto che apri, esce acqua (messaggio) e richiudi. Almeno all’inizio era così, ma nel 2010 ero in canalizzazione costante e infatti, ho chiuso tutto per un bel po’.
Si può arrivare alla canalizzazione costante. In questi anni di distanza dalle guide (solo per me, perchè per gli altri ricevevo info) c’è stata la comunicazione costante. Significa che se ti sto parlando e ti deve arrivare un messaggio, a livello intuitivo ricevo l’informazione che poi devo tradurre a parole. L’intuito, la lampadina, il flash o la sensazione “Lo sapevo!” sono tutte forme sottili di comunicazione.
Sto facendo esercizio per tornare in forma. 😉 Grazie!