Per anni ho vissuto con la valigia in mano. Ero studente fuori sede e il fine settimana tornavo a casa. Poi ho trovato un fidanzato lontano quindi si aggiungevano i viaggi verso la capitale. I bagagli compaiono spesso nei miei sogni e sempre in momenti particolari della mia vita cioè quando è ora d'iniziare un nuovo viaggio.
I sogni ricorrenti sono ottimi alleati. Si presentano ripetutamente finché non abbiamo identificato il messaggio che stanno consegnando. Per me lavorare sui sogni è interessante quanto saper cogliere e leggere i segni. I primi arrivano quando siamo più liberi dalle sovrastrutture mentali, mentre i secondi richiedono una presenza nel qui e ora più significativa per poter essere notati.
Avevo quasi finito gli esami universitari e ancora non avevo cercato un docente per la tesi. Aspettavo. Non so bene cosa, ma ero consapevole di procrastinare quel momento. La notte iniziai a sognare che correvo in stazione e, mentre facevo il biglietto allo sportello, vedevo il trenino locale lasciarmi a piedi e partire in direzione del mio futuro. Oppure sognavo che avevo il biglietto in mano e non trovato il mio bagaglio. Sparito, rubato, dimenticato chissà dove. Cambiava la modalità, ma il messaggio era più o meno quello. Ho declinato questo sogno in mille modi. Ero in ritardo, dovevo darmi una mossa, ecc.
Non entro nel dettaglio del sogno perché sapete quanto sia importante ripulire il sogno dai residui diurni e contestualizzarlo rispetto alla vita che il sognatore sta vivendo.
Questo benedetto anno personale 9 mi sta presentando, una dopo l'altra, le varie voci di bilancio per fare i conti di fine ciclo. Detto tra noi, non ho mai amato matematica e affini. I numeri mi piacciono solo per la numerologia. Stop. Il resto per è out.
Sto per prendere un pullman (ne ho presi pochissimi in vita mia, davvero pochi rispetto a treni e aerei) e mentre sto per salire mi accorgo che la mai valigia è sul ciglio della strada. Chiedo al conducente di fermarsi e farmi recuperare il bagaglio perché qualcuno deve averlo scaricato. Lui protesta e bofonchia che ha dei tempi da rispettare e non può ritardare a causa mia. Si ferma e mi permette di scendere. Che gentile! Scendo con lui e si presenta una donna anziana. Si avvicina e mi dice di averlo tolto lei perché doveva fare posto per altro.
Non so se sono riuscita a recuperare la mia valigia perché mi sono svegliata.
Lasciare andare ciò che non ci serve più aiuta a viaggiare leggeri e ci permette di imparare altro e fare nuove esperienze.
Se ci sottraggono il bagaglio o non siamo pronti a lasciarlo andare, ci sentiamo derubati di qualcosa. Qualsiasi cosa ci sia dentro la valigia che sia un sogno, un progetto, un regalo. Se non siamo pronti a lasciare andare sarà uno strappo, non una liberazione.
Prendere un pullman significa viaggiare con altre persone e non siamo noi a condurre il viaggio. Possiamo essere spettatori o fare gruppo con il resto dei passeggeri per cantare insieme come quando si andava in gita. L'importante è ricordarsi quale destinazione abbiamo scelto perché siamo sempre responsabili della meta che vogliamo raggiungere.
La donna anziana voleva fare posto ad altro. Non so se voleva far posto al bagaglio di altri passeggeri o forse al suo, o a quello nuovo che dovrò creare per me. Sta di fatto che la valigia che avevo in sogno è la mia reale valigia. L'ho ricevuta all'età di 14 anni anche se sembra quasi nuova. Pensate a quanti anni di vita si porta dentro. Dai, non perdete tempo a fare i conti! Fidatevi, sono tanti.
I sogni ci aiutano in molti modi. Si aiutano a capire che siamo pronti per fare un passo importante o ci danno indicazioni sulla strada da intraprendere. Per me non si chiude un doppio ciclo numerologico. Quindi la meta è impostata, la compagnia giusta ce l'ho, il bagaglio lo costruisco strada facendo. No dai, non canticchiate Baglioni perché vi sento.
Finalone!!
Sogno il mare da quando ero bambina. A volte tornano panorami sognati decine di anni fa, visti solo in sogno, e nel sonno li ricordo perfettamente.
Le acque cambiano sempre. Le peggiori sono quelle melmose, piene di isolotti che non permettono di vedere l’orizzonte.
I miei mari sono quasi sempre angoscianti.
Ciao Rossella, il mare in genere è associato all’inconscio collettivo. Capisco che a volte tu ti senta impantanata o sopraffatta.
Gestire il Tutto è impegnativo, ma non impossibile. 😉
aaah i miei sogni! per anni, in cui la vita mi cominciava finalmente ad andare bene, ma successiva all’11 dicembre, ho sognati aerei che si schiantavano o il vesuvio che esplodeva e mio padre che non voleva prender su la macchina per scappare.
poi nel 2011 lo sblocco dalla paura dell’aereo (non completo, ma l’ho ripreso dopo anni), e quando ho una paura i sogni tornano sul vesuvio, non sogno più aerei che si schiantano, incredibile!
ora come sai dal 2011 sogno nei momenti di difficoltà, ma anche no, Edimburgo, la mia isola felice. c’è stato un periodo in cui ho avuto un po’ paure di questo passo ed ho smesso di sognarla, poi ho ripreso a vederla in sogno, con più consapevolezza.
i sogni ci sanno parlare davvero 🙂