Dopo aver letto Zero Limits di Joe Vitale avevo scritto questo sull'ho'oponopono. Non ero molto entusiasta di questa tecnica e non capivo perchè ci fosse tanto entusiasmo nell'ambiente olistico e grazie al seguito capii cosa non mi convinceva.
Punto zero e Ho'oponopono
Una delle prime cose che mi colpì di questo volume fu la schiettezza. Joe Vitale racconta cosa è successo nella sua vita dopo l'uscita di Zero Limits e dell'onda di invidia che sembrava essergli caduta addosso. Credo sia capitato che quando hai iniziato a raggiungere buoni risultati hai ricevuto critiche, inimicizie e dispetti. Questo è il prezzo da pagare per per il 'successo'? Joe Vitale decide di iniziare così questo secondo volume sull'ho'oponopono.
Corsi e libri su Ho'oponopono servono?
Un'altra cosa che ho amato molto di questo testo (che va letto tutto, appendici comprese) è che viene detto chiaramente che ho'oponopono non va insegnato. Quindi mi sono chiesta come mai ci siano così tanti corsi, libri (compreso quello che stavo leggendo) e prodotti che hanno come scopo l'insegnamento di ho'oponopono. Serve davvero un corso di quattro o otto ore per spiegare questa tecnica? Secondo me no.
Precisa anche che è teoricamente scorretto invitare una persona a fare ho'oponopono perchè nel momento in cui il disagio di un altro entra nella nostra realtà lo abbiamo co-creato. Ciò significa che non è responsabilità dell'altro recitare il mantra Mi dispiace, ti prego perdonami, grazie, ti amo ma è compito tuo.
Andare a Zero
Joe Vitale in più punti dice espressamente che ho'oponopono è una delle tante tecniche presenti per centrarsi e ripulire. Accenna anche a un'altra tecnica, a me molto cara, ossia l'EFT di Gary Craig. Leggendo ho notato che entrambe lavorano sull'andare a zero.
- In ho'oponopono lo Zero è il Divino, la divinità, l'Uno, il Tutto, l'Amore Universale, Dio, il centro o come preferisci chiarmarlo
- Nell'EFT portare i parametri a zero significa annullare il cortocircuito energetico/emotivo legato a un ricordo, una situazione, una convinzione limitante, un trauma o una paura e tornare al proprio centro in cui siamo e basta
Parliamo della moda di pulire e ripulire. Ti va? Se il creato tende all'equilibrio e co-creiamo tutto allora ciò che fa parte della tua realtà non è sbagliato, di troppo o da ripulire al contrario, risponde esattamente a ciò che il tuo pensiero, in accordo con le emozioni, ha creato. Quindi cosa c'è da ripulire o purificare? Nulla. Non c'è nulla di sbagliato da cacciare, cancellare, eliminare, pulire o purificare.
Eppure Zero Limits parlava proprio di questo, o almeno io l'ho recepito e percepito così, quindi non lo sentivo adatto a me fino in fondo. Sì, avrei dovuto fare ho'oponopono anche su questo e così feci.
Se tutto risponde esattamente a ciò che deve essere allora vale per le situazioni e vale anche per te. Prova a pensare quanti pensieri giudicanti hai verso di te: sulle forme del corpo, su come reagisci alla rabbia, sulla casa che non è mai pulita e in ordine come vorresti. Stare con quello che c'è significa accogliere il momento presente, emozioni comprese, senza giudicare e giudicarci.
Ho'oponopono funziona?
Vitale lo dice chiaramente. Ho'oponopono funziona perchè noi crediamo che funzioni. Esattamente come ogni altra tecnica. Evviva l'onestà! Quanto conta aver fede in una tecnica? Sarà la fede a far funzionare ogni cosa?
Le tecniche olistiche (energetiche o complementari chiamatele come preferisci) lavorano a livello vibrazionale che è sottile e meno denso del corpo. La materia è solo l'aspetto più pesante e denso dell'esistenza. Ho'oponopono funziona perchè abbiamo fede che lo faccia. E non è una fede religiosa con un Dio esterno a noi. Sei responsabile del fatto che tu co-crei la realtà e lo sai perché ho'oponopono ti riporta al centro.
Per circa due settimane ho recitato ho'oponopono su qualsiasi cosa leggessi o sentissi. Quando dico tutto intendo tutto. Anche status di amici che comparivano sulla mia bacheca sui social o mentre parlavo con le persone.
Ho notato un aumento di segni e sincronicità. Alcune banali altre così evidenti da essere impossibile ignorarli.
Cosa fa ho'oponopono?
Non esistono credenze, aspettative, convinzioni, resistenze ecc. Recitare "Mi dispiace, ti prego perdonami, grazie, ti amo" significa centrarsi e riconoscere la propria parte di co-creazione. La parte profonda di te pulisce il mentale perché si collega al Tutto. L'ho spiegato meglio in Ho'oponopono cos'è. Non è la tecnica ad agire ma la presa di coscienza che ti porta esattamente al tuo centro. Capisci la potenza?
Come si usa il mantra Ho'oponopono?
Una delle domande che mi è stata fatta spesso è: "Devo recitare il mantra sulla situazione o sulla persona?"
No. Non puoi cambiare nulla di ciò che sta fuori. Puoi cambiare la tua percezione della realtà, ma non puoi cambiare gli altri. Ciò che sta fuori è la proiezione di ciò che sta dentro. Il mantra andrebbe recitato come una preghiera, rivolgendoti al divino che è in te. Questo ti aiuterà ad andare a Zero, ossia a connetterti al tuo centro e a farti vedere tutto con chiarezza e senza sovrastrutture mentali o emotive.
Testimonianze su Ho'ponopono
Non posso portarti grandi testimonianze perché violerei un sacco di confidenze e la privacy per me è sacra ma posso raccontarti cosa ho visto dalla mia pratica.
Un'amica aveva una situazione ambigua con un uomo appena conosciuto. Quando me ne parlò mentalmente recitai il mantra. Dopo un paio di giorni l'amica mi disse che lui aveva rotto il silenzio che durava da due settimane e l'aveva chiamata. Forse sì, forse no.
Recitai il mantra per una questione di famiglia circa un progetto bloccato da anni (dopo 40 anni di richieste di assistenza e attenzione). Dopo pochi giorni arrivò la notizia che una cooperativa aveva vinto il bando. Il servizio partì dopo poco tempo.
La preghiera di purificazione
Nel libro ci sono altri consigli e strategie per poternziare l'effetto del mantra e c'è una preghiera di purificazione molto bella da recitare quattro volte. Mi attira moltissimo l'ultima parte. L'ho recitata a lungo durante il mio esperimento.
Ho sperimentato ho'oponopono anche sugli ambienti. Una casa che affacciava su una corte abbastanza disastrata fu oggetto di mantra. Ogni volta che ripensavo a quella casa recitavo ho'opoopono. Non solo per gli stabili ma anche per le persone che li abitavano. La situazioni con i proprietari si sbloccò, con grande sorpresa degli inquilini.
Prova anche tu. Recita il mantra Mi dispiace, ti prego perdonami, grazie, ti amo per almeno una settimana su ogni cosa che entra a far parte del tuo quotidiano. Osserva gli effetti poi passa da qui e dimmi cos'hai osservato, senza giudizio. Se ti accorgi di avere dei pregiudizi, recita ho'oponopono. Se pensi che sia tempo sprecato, recita il mantra. Vivilo come un esperimento come ho fatto io e osserva cosa accade, semplicemente.
Se poi ti va di dirmi la tua lascia un commento qui sotto oppure sentiti liber3 di scrivermi.
Aggiornato il 18 marzo 2021
Ciao Silvia,
finalmente ho un attimo di tempo per leggere sino in fondo questo articolo che mi interessava molto in quanto non riuscivo a comprendere sino in fondo l’essenza di questa “pratica”. Preziosa come sempre hai saputo fare luce sul nebuloso groviglio che mi abitava recitando questo mantra. Rimane la mia difficoltà ad accettare che talune persone, che mi capita di incrociare sul mio cammino, possano essere state attratte da me e quindi le situazioni sgradevoli che vivo con loro da me cocreate, ma questa è un’altra storia. Grazie (Mi dispisace, ti prego perdonami, ti amo) B.
Ciao Bruna, in realtà l’aspetto della co-creazione per tutto ciò che incrociamo non è concetto presente solo in ho’oponopono ma anche nella LOA o nella teoria degli specchi di derivazione psicologica. Come è dentro così è fuori. 😉
Mi dispiace, ti prego perdonami, grazie, ti amo. ^_^
Già, già, già, e proprio questo è il nocciolo della questione… 😉 B.