Ultimamente ho notato che c'è un aumento della richiesta di corsi in ambito olistico. Confesso che ho molte resistenze al riguardo per due motivi.
Ci sono un sacco di siti che vendono, ma sarebbe meglio dire svendono, armonizzazioni (o attivazioni) alle tecniche energetiche più diverse e strampalate. Ho trovato siti discount in cui gli operatori hanno centinaia di attivazioni. Per cosa? Vale anche per i libri. Si passa da un testo all'altro e non si fanno gli esercizi (se non per pochi giorni) e poi si passa a un altro testo.
Come ho già tempo molto tempo fa, stimo molto chi riesce a individuare una sola cosa e a farne il punto fermo della propria vita. Sembra quasi che sposino una tecnica. La studiano e praticano davvero per tutta la vita. Magari aggiungono altri percorsi, ma restano fedeli al loro primo amore. Si impegnano in una formazione continua che porta approfondimento e non saltano di fiore in fiore restando solo in superficie.
Anche in questo sono una personalità scanner. Amo la sperimentazione e il rinnovamento, ma è davvero necessario fare mille corsi in ambito olistico, che spesso richiedono giusto il tempo per ricevere l'armonizzazione a distanza, per poi passare ad altro? Non credo. Non mi pare serva davvero. La spiritualità per me è un percorso che ha bisogno di esperienza e di pratica molto più che di pezzi di carta. E' un percorso individuale, di ascolto intimo e personale.
Vi faccio un esempio. A volte mi scrivono persone interessate al channelling. Spesso hanno letto di corsi che in un fine settimana, o qualche incontro in più, insegnano a comunicare con il proprio spirito guida. Va bene, se riuscite buon per voi. Ma ho seri dubbi che il risultato sarà dovuto solo al corso. E' molto più importante la predisposizione che voi avete rispetto a quel mezzo e la pratica che fate quotidianamente per affinare le vostre antenne.
La sensazione su cui rifletto, e vale anche in altri ambiti, non solo quello olistico, è data dal fatto che ci si sente sempre meno preparati, competenti, e si spera di scoprire la tecnica che risolverà definitivamente il problema che abbiamo in quel momento. E' come se per ogni esigenza personale o professionale, sentissimo di avere bisogno di un pezzo di carta che sia garanzia della nostra competenza. Non per gli altri. E' come se volessimo dire a noi stessi: "Ehi, puoi farlo, sei in grado di farlo. Hai anche un attestato che lo dimostra". Gli altri ci confermano che sappiamo e possiamo farlo attraverso un pezzo di carta. E lo vedo anche tra i genitori. Sono spuntanti corsi di ogni genere e tipo. Da quelli per l'allattamento (una volta le donne allattavano e partorivano senza bisogno di fare alcun corso e non mi addentro sulla diversità sociologica ecc.) a quelli di comunicazione efficace per insegnare ai bambini a non dire le bugie o per la comunicazione non violenta, per fare solo un paio di esempi. No, non sono contro ai corsi, anzi. Però sono dell'idea che costruirsi una borsa degli strumenti significhi imparare a usare bene quello che si ha già a disposizione. Abbiamo un sacco di competenze, viviamo immersi in informazioni di ogni tipo, bombardati da ciò che possiamo leggere, scoprire, imparare. Tanto che a volte dimentichiamo le basi, scordiamo ciò che già sappiamo.
Oltre alla presenza dei vari discount spirituali riflettevo sulla possibilità di offrire corsi che siano un po' diversi rispetto alla massa. E' possibile creare dei corsi in cui oltre all'informazione ci sia un'esperienza pratica e personale come parte integrante della formazione? Altrimenti offriamo solo altre informazioni standartizzate che non salveranno nessuno, non daranno nulla di nuovo sul lungo periodo e dopo poco tempo ci si rimetterà di nuovo a caccia di quel qualcosa di più.
L'idea che mi sono fatta è che abbiamo bisogno di mille corsi perchè continuiamo a delegare ad altri (insegnanti e formatori) il nostro benessere. Lo so, sembra in contraddizione con quanto ho affermato in questo post sull'utilità di chiedere aiuto ai professionisti. Ma non c'è contraddizione. Vorrei solo spingervi a riflettere sul fatto che esiste un punto di equilibrio tra noi e il mondo che è necessario trovare. Possiamo chiedere aiuto a uno specialista, ma non possiamo chiamare sempre lo specialista per ogni cosa. Se si chiede consiglio al terapeuta pure per la lista della spesa, qualcosa non quadra. Se è così o siamo innamorati del professionista oppure non abbiamo ancora capito che possiamo scegliere da soli. Vale la stessa cosa per i corsi di formazione (in qualsiasi settore). Se sono corsi di aggiornamento significa che forse le cose che sappiamo sono vecchie e vanno rinnovate, ma se sono altri corsi, dopo i mille che abbiamo già fatto, temo che ci sia la corsa a collezionare attestati più che a capire chi siamo, cosa sentiamo e voler conoscere se stessi.
Il punto di vista è dato dal nostro sentire interiore e dall'esperienza che facciamo non solo durante i corsi. E' fondamentale ciò che accade dopo i corsi. E' un lavoro di integrazione necessario per imparare a padroneggiare uno strumento che farà sempre parte del nostro bagaglio e, come tale, sarà di nuovo utile in altre occasioni senza dover spendere altro tempo e altri soldi per diventare più di quello che siamo aggiungendo un altro titolo, quando non siamo neppure consapevoli di ciò che già siamo. Un conto è voler imparare cose nuove per metterle in pratica e poi superare l'insegnamento del maestro. Altro è imparare per il gusto di sapere e basta. E' un po' come sapere come si fa la tinta e guardare crescere i capelli bianchi.
[…] leggete molti libri e fare mille corsi mi sono già espressa in merito alla formazione continua. Decidete voi cosa preferite: leggere e studiare o muovervi per realizzare i vostri […]