So che le recensioni dei libri non sono post molto letti, ma nell'intento di coccolare chi segue il blog, ho pensato di parlarvi anche di narrativa e di accompagnarvi nelle mie letture preferite. Leggere, per chi segue un percorso di crescita personale, è quasi un bisogno perchè cercano sempre punti di vista differenti, approcci nuovi o approfondimenti di ciò che già sappiamo. Oggi vi parlo de I cento sensi segreti di Amy Tan.Vi ho già parlarto de La sciamana risalente al periodo in cui ero in fissa con lo sciamanesimo e di Le profezie di Celestino che credo siano un romanzo su più livelli quindi ideale per chi vuole avvicinarsi a temi spirituali in modo dolce e non traumatico. Un altro romanzo che vorrei rileggere a distanza di molti anni è I cento sensi segreti di Amy Ta, traduzione di Paola Gherardelli.
La sinossi recita:
Kwan e Olivia, figlie dello stesso padre, non potrebbero essere più diverse. Kwan arriva a San Francisco diciottenne, tanto affascinata dal nuovo paese quanto radicata nella tradizione, nelle suggestioni incantate della cultura cinese. Per tutta la vita cercaherà di far convivere i due mondi. E soprattutto, cercherà di convincere la pragmatica e diffidente Olivia ad abbandonarsi a quell'istinto, profondo e naturale, che consente di vedere l'essenza delle cose. Sarà solo un viaggio in Cina a dimostrare che ciò che la logica ignora talvolta si riconosce attraverso i </em>cento senso segreti.
Ho incontrato questo romanzo più volte e mi incuriosiva la copertina. Vedevo solo cumuli di neve e non cigni addormentati. In quel periodo mi affascinavano la Cina e il Giappone per i loro miti, il legame con l'invisibile e la sensazione, specie da bambina, di aver qualche legame con quei posti. Ora ho il libro qui accanto a me, con le pagine macchiate eppure conserva lo stesso odore e la stessa energia di quando lo lessi.
Apro a caso. Capitolo 7.
Da come abbracciai la vita precedente di Elza, si sarebbe pensato che una volta lei fosse la mia amica più cara e intima. Quando io e Simon dovemmo decidere le ricette per il giorno del Ringraziamento, si scelse il ripieno di ostriche e castagne di Elza invece della mia ricetta cinese di riso colloso con la salsiccia.
Il racconto è pieno di energia e riflessione e passa al lettore grazie al confronto tra i personaggi delle due sorelle che hanno caratteri e cultura così diversi e distanti che sembra impossibile trovare un punto di incontro. Ricordo la prima parte del romanzo come frutto dello scontro tra questi due poli. Sorella razionale vs. spirituale, una occidentale l'altra orientale e via così, pagina dopo pagina, cambia l'ambientazione e dall'America frenetica e consumistica si atterra in Cina con i ritmi lenti, le famiglie numerose e grandi, come interi villaggi, dove il confine tra la vita contemporanea e quelle passate, si confonde e si diluisce per ricreare legami antichi che aiutano a scoprire e sciogliere il presente parlando di karma e reincarnazione.
La scrittura è deliziosa, lo stile gradevole, i personaggi ben delineati e la trama ha fondamenta solide.
Ho letto altri libri della stessa autrice spinta dall'ottima impressione di questo romanzo, ma devo dire che il mio preferito resta I cento sensi segreti.
Torno a leggere la recensione dopo che avrò letto il libro. Promesso 🙂
E’ stato illuminante per me. L’idea di spiegare attraverso una storia e dei personaggi mi ha conquistata. 🙂
Ti aspetto dopo la lettura. 😉
Mi intriga moltissimo. Ho letto la Sciamana dopo aver letto la tua recensione. Mi è piaciuto molto tanto che volevo leggere il secondo libro della Kharitidi. Tu lo hai letto?
Lo leggerò quanto prima! Grazie del suggerimento!
Ciao Silvia! Sì, ho letto anche il seguito ma ho preferito il primo. Sono passati molti anni, forse adesso avrebbe un sapore diverso ma all’epoca ero rimasta così affascinata da La sciamana che mi sembrava un’altra storia, slegata e senza un filo energetico comune. 🙂 Se lo leggi fammi sapere le tue impressioni.