Conosco Gisella Cannarsa da molti anni. Quando si parla di cristallo terapia mi viene in mente il suo nome. Vi accompagno alla scoperta del suo mondo che sono sicura vi conquisterà.
Sul web ci sono un sacco di siti circa pietre e cristalli. Puoi darci informazioni precise su come scegliere una pietra adatta a noi o da regalare?
Consiglio sempre di fare come i bambini: lasciarsi attrarre dal colore, dalla luce, dalla forma.
La scelta non deve essere ragionata, in base a caratteristiche metafisiche scritte, ma spontanea e immediata. Diciamo attrazione per … simpatia.
So che è difficile, molte persone non sono abituate a riconoscere quello che potremmo definire un “richiamo interiore”, per cui si possono utilizzare altri metodi:
- Quello della scelta ad occhi chiusi, passando una mano sopra le pietre e fermandola quando i sente un formicolio, o un calore, un cambiamento sul palmo della mano;
- Quello della scelta per contatto, dove si toccano le pietre, si esplorano, una ad una, con le dita, senza preoccuparsi di guardarle, mentre si toccano, per poi scegliere quella che abbiamo gradito maggiormente o che ci ha incuriosito di più, stimolando i polpastrelli e la nostra fantasia.
Si sente parlare di pulire, purificare e programmare le pietre. Cosa c’è di corretto e cosa invece è superfluo?
Personalmente non purifico, non pulisco, non programmo le pietre.
Non le ritengo delle spugne né delle pile che si caricano e si scaricano: considero pietre e cristalli degli emettitori di precise frequenze, così come i diapason o i Fiori di Bach.
Ogni cristallo è composto di elementi chimici i cui atomi sono strutturati ordinatamente, a cui corrispondono frequenze determinate, che possono ricondurre il nostro sistema energetico all’armonia, esattamente come quando si accorda uno strumento “stonato”.
Amo rapportarmi con pietre e cristalli in un modo privo di superstizioni e luoghi comuni: trovo che la cristalloterapia risenta molto di questa impronta, ancora, per via delle solite notizie, sempre le stesse, copiate ovunque, sulla Rete e rispettate come dogmi indiscutibili.
Consiglio sempre, invece, di stabilire una vera e propria comunicazione continua, con i cristalli, un dialogo diretto, attraverso il proprio sentire, sviluppando l’intuito, così da acquisire una ritualità consapevole, e non perché lo dicono Internet o un libro.
Come facciamo a sapere se un cristallo è adatto a noi? Ci sono sintomi fisici, emotivi o energetici che possono far pensare che una pietra non sia giusta per noi?
Se una pietra arriva a noi in modo inaspettato, è sicuramente la pietra giusta. Se la compriamo nel negozio che si è materializzato ai nostri occhi come per magia, è la pietra giusta.
Quando ci sentiamo bene, rasserenati, oppure sostenuti, aiutati, anche vivacizzati, indossando la pietra, è la pietra giusta.
Segni che indicano invece che è meglio evitare di indossare una pietra sono:
- La continua scomparsa della pietra. Quando scompare, ogni volta che la vogliamo utilizzare, è bene evitare di insistere: i cristalli hanno questo modo, apparentemente bizzarro, per comunicarci che in non abbiamo bisogno di quelle frequenze ma di altre.
- La pietra si sbriciola. Senza motivo apparente, la pietra va in mille pezzi, anche senza essere caduta. Se è una pietra che indossavamo da tanto tempo, quello è il suo modo per dirci “ciao” e segnalarci che è venuto il momento di lavorare con nuovi input. Se invece è una pietra nuova, appena indossata, vuol dire che ha assolto il suo compito, in un attimo, e non ci resta che scegliere – anche in questo caso – qualcos’altro.
- Malumore, ogni volta che indossiamo quella pietra. Questo significa che la sua frequenza non è adatta al nostro sistema energetico, in quel momento. Rimandiamo a tempi diversi.
Le pietre, insomma, ci parlano a modo loro: qualche volta è la nostra insistenza a metterci in difficoltà, ma non la compagnia delle pietre, che – se sapute ascoltare - non hanno nulla che possa fare effettivamente male.
Mi è capitato spesso di sentire persone lamentarsi di mal di testa, vertigini, stordimento, lavorando con certe pietre: consiglio sempre di radicarsi, indossando anche una o più ematiti.
Gli effetti terapeutici delle pietre si hanno solo durante una seduta di cristalloterapia o anche portando semplici monili come collane o anelli?
Indossare gioielli con pietre vere è un importante ramo della cristalloterapia, che non va mai sottovalutato.
Collane, anelli, orecchini, cinture guarnite, ecc. sono ottimi modi per rimanere in contatto con le amiche pietre: è importante però utilizzare pietre che non siano tinte o falsi ed evitare di esagerare nella quantità da indossare.
Sul blog abbiamo parlato spesso di fiori di Bach. Quando si parla di pietre parliamo di elisir di cristalli. Ho letto l’elenco dei tuoi elisir Easy-D e alcuni mi hanno colpito immediatamente. Ti va di spiegarci come sono nascono e che non sono pietre da masticare?
Gli Easy-D (si legge “isidei” e il nome gioca sul doppio significato di “giorno facile” e “creature di iside”)sono un mio repertorio di rimedi vibrazionali con i cristalli.
Ho iniziato a crearlo nel 2004, in Sardegna, dove ho abitato per venti anni. In quel periodo ero molto coinvolta nella ricerca di soluzioni alle problematiche delle nuove generazioni (gli Indaco e i primi Cristallo) e volevo utilizzare le vibrazioni dei cristalli, perché vedevo che molti bambini e adolescenti rispondevano ad essi in modo eccezionale, ma c’era il problema di reperire alcune pietre, o farle accettare in famiglia. Inoltre con i più piccoli c’era il pericolo che le mettessero in bocca…
Poi una mattina fu tutto chiaro: dovevo fare gli elisir!
Per la preparazione utilizzo sempre un’acqua che chiamo, affettuosamente e nostalgicamente, “acqua di Atlantide”, preparata durante una meditazione (che avevamo organizzato appositamente, durante la Luna piena del dicembre 2003, presso un sito nuragico), e i cristalli della mia collezione. La scelta di questi mi è indicata, diciamo “canalizzata”, e sono tutti elisir “composti”, cioè preparati con più pietre insieme: il risultato finale non è mai la somma delle caratteristiche metafisiche delle pietre usate, come ci si potrebbe aspettare, bensì altro.
E’ sempre divertente preparare gli Easy-D. Ogni volta c’è una novità. In alcuni casi ho girato per casa come una trottola, durante la scelta dei componenti, perché occorrevano “quel preciso granato” o “quella precisa tormalina”, non pietre qualsiasi.
Alcuni elisir hanno richiesto una preparazione lunga, altri li ho dovuti preparare due volte perché avevo agito diversamente dalle istruzioni ricevute e il risultato era stato pessimo. Alcuni non potranno più essere replicati, perché la preparazione ha coinciso con momenti astronomici ed energetici irripetibili.
Oggi il repertorio è composto di 37 elisir, che lavorano sul piano mentale ed emozionale. Oltre a rimodulare le emozioni, infatti, agiscono sulla creazione del modello di pensiero.
Da molti anni sei vicepresidente di una associazione che tra le attività ha una scuola di Naturopatia e titolare della scuola di cristalloterapia e tecniche vibrazionali Comunicazione Cristallina. Cosa significa oggi parlare di tecniche e terapie vibrazionali? E’ cambiato qualcosa rispetto a quando hai iniziato?
E’ cambiato molto, fortunatamente.
Oggi si parla sempre meno di “medicine alternative” e di “cure” e si usano parole più appropriate, come “discipline” e “auto guarigione”. Questo significa che è cambiato l’approccio di molte persone verso la salute personale: ci sono volontà di partecipazione, responsabilità e la consapevolezza che il percorso verso il ben-essere deve coinvolgere non solo il corpo ma, soprattutto, la mente, il modo di pensare ed esprimersi.
Oggi, quando parliamo di “naturopati” o di “operatori in cristalloterapia”, sono poche le persone che si irrigidiscono: chi non sa di cosa si tratta chiede, si informa, con curiosa attenzione.
Navigando sul sito di Comunicazione Cristallina ho visto che ci sono corsi in presenza per chi vuole diventare cristalloterapeuta professionista e due corsi a distanza per chi è interessato ai cristalli ma senza voler diventare professionista.
Molte persone che sono interessate ai cristalli hanno problemi di tempo, per via della famiglia o del lavoro. Così da otto anni offriamo l’opportunità di avvicinarsi al mondo cristallino con due corsi che accompagnano in un percorso di conoscenza dei cristalli e pratica con essi.
Naturalmente tutto è proposto secondo la mia filosofia, quindi no ai cristalli in acqua e sale e si a spirali meditative e griglie di radicamento e di guarigione!
I due corsi offrono un buon numero di argomenti, sia per principianti sia per appassionati e permettono di maturare una eventuale scelta per proseguire in modo più impegnativo, con i corsi frontali, che sono dedicati allo sviluppo dei Corpi Superiori e allo scioglimento delle memorie legate a emozioni negative acquisite negli anni, nei traumi, nella nascita e nelle vite passate.
In questo salotto si parla di benessere e di legge di attrazione che tu conosci bene. Come coniughi l’approccio della LOA, secondo il quale tutto dipende da ciò che pensiamo e sentiamo, con l’uso dei cristalli o di altre tecniche energetiche ‘esterne’ all’individuo? Molti pensano siano in apparente contrasto.
Penso che tutto dipenda da come si scelgono le tecniche a cui si chiede aiuto e da cosa ci si aspetta.
Se cerchiamo qualcosa di esterno a noi, che risolva i problemi al posto nostro, e quindi ci scaricano della responsabilità di scelte, comportamenti ed avvenimenti, ci comportiamo come spettatori di un film, rifiutando di essere protagonisti della nostra stessa vita.
Le tecniche, come usare i cristalli o le altre, ci possono invece aiutare per entrare in contatto con gli aspetti che ci creano conflitto, per individuare cosa ci fa male, cosa vogliamo e siamo disposti a cambiare nel nostro atteggiamento.
La “legge di attrazione” agisce sulle nostre convinzioni profonde: lavorando con i cristalli, in meditazione, portiamo alla luce i meccanismi subdoli con cui ci auto-sabotiamo e finalmente possiamo riconoscerli e modificarli, per trasformare la qualità del nostro pensiero, l’energia che emaniamo.
In questo non ci sono negazioni di responsabilità né sotterfugi da magonzi: solo la volontà di acquisire consapevolezza.
Si presenta alla tua porta il genio della lampada. Bussa tre volte ma hai solo un desiderio a disposizione. Cosa chiedi?
Ho dovuto pensarci un po’, ma… chiedo che non ci sia più la menzogna, nel Mondo.
Pensa cosa implica non mentire, né ad altri né a se stessi: un luogo in cui decadono trame, inganni, finzioni, in nome di rapporti privi di qualsiasi significato nascosto, doppio fine.
Chi parla dice esattamente quello che pensa e che fa.
Niente più bugie: chi dice di impegnarsi per la salute può fare solamente quello, chi vestiva una maschera non ne ha più bisogno. Ognuno sceglie sapendo cosa ha di fronte.
Dove non ci sono bugie non c’è paura. Dove non c’è paura, l’Amore radica benissimo.
Grazie di aver partecipato a Intervista Donna.
Grazie mille per questa interessante intervista!!
Da inesperta chiedo : come si riconoscono le pietre false? E dove si comperano? Cioè gli stand nei mercatini biologici hanno pietre valide oppure no?
😉