Avete una vocazione che seguite fin da piccoli oppure siete una personalità scanners?
Vi piace fare un discorso per volta oppure riuscite a fare una conversazione con una persona aprendo sette argomenti diversi, senza perdere il filo dal quale siete partiti? Nel secondo caso siete uno scanners.
Ho molta stima delle persone che fin da piccole sanno che lavoro faranno da grande. Viviamo in una società che è incentrata sulla professione al punto che molti si identificano con il lavoro che fanno. Sono la loro professione prima che persone con interessi e passioni e non staccano mai dal ruolo. In questi giorni sto parlando con alcune mamme che ho incrociato per caso in questo anno e mezzo di blog e che finalmente si stanno muovendo per concretizzare i loro sogni. Sentire il loro coraggio mi commuove di gioia.
Essere multipotenziale o scanner
Un'amica l'altro giorno mi ha scritto: "Grazie, alla mia età trovare un'identità permanente non è facile".
Ma una personalità scanner difficilmente potrà limitarsi a una sola professione/attività.
Vediamo nel dettaglio le caratteristiche della personalità scanners secondo Barbara Sher, esperta di professioni:
- Vi interessate a una moltitudine di cose, apparentemente non correlate fra loro?
- Ogni settimana siete attratti da una novità diversa?
- Avviate molti progetti, ma poi cambiate prima di portarli a termine?
Bastano due risposte positive su tre per potersi definire scanners. Non è una malattia e neppure una parolaccia ma se rientrate in questa categoria vi dico cosa ho sperimentato e osservato:
- Probabilmente un lavoro stabile e di routine vi annoierà dopo poco tempo.
- Avete bisogno di esprimervi attraverso diverse passioni, interessi, attività quindi smettete di cercare l'etichetta giusta da stamparvi in faccia per presentarvi agli altri. Siete un pacchetto con molte sorprese all'interno quindi lasciatevi scoprire pian piano!
- Se siete mentalmente iperattivi (come la sottoscritta!) chi vi sta accanto potrebbe avere una certa difficoltà a starvi al passo. Non è colpa degli altri. Imparate a rallentare!
- A mio avviso è importante che troviate il filo conduttore ai vostri interessi perchè vi permetterà di far confluire le cose che avete imparato e sperimentato creando qualcosa di nuovo.
L'ultimo punto non è in contraddizione con l'invito a evitare di cercare un'etichetta. Penso semplicemente che le personalità scanners abbiamo una certa tendenza alla sfida. Non tanto verso gli altri ma verso se stessi: hanno bisogno di verificare di essere in grado di fare la tal cosa ma anche la tal altra. Hanno bisogno di sapere che sono capaci di fare.
Questo purtroppo li porta a puntare alla sostanza.
Una personalità scanner imbastisce la struttura, studia, si impegna, si mette in gioco per quello che è il suo massimo e non il massimo oggettivo rispetto a un'attività perchè sa che la perfezione non esiste e poi passa ad altro.
Gli scanners non sono per i dettagli (se non in poche cose).
Allora che senso ha cercare il filo conduttore?
Semplice, io credo che l'interesse degli scanners non sia casuale ma segue percorsi precisi anche se in apparenza sembra non ci sia alcun filo logico. Trovare il fiume entro il quale navighiamo ci aiuta a creare un insieme di saperi che porta a creare qualcosa di nuovo.
In sostanza non rientra in un'etichetta professionale probabilmente perchè hanno la potenzialità per essere altro da quello che c'è già ma anche, se non gestiti, essere dispersivi, frustrati e inconcludenti.
Per chi ha una vocazione chiara da sempre, questo tipo di persone possono sembrare superficiali perchè saltano da un corso all'altro, da uno sport all'altro senza specializzarsi in nulla. E forse allo scanners manca proprio l'aspetto maniacale del voler sapere ogni cosa. Anche questo però non è del tutto vero: l'interesse può essere ossessivo ma concentrato in un lasso di tempo ridotto che generalmente è proporzionale al livello di interesse per quell'attività.
Vi faccio un esempio pratico: anni fa iniziai a comprare orchidee. Ne presi una sfigatissima e da salvare in noto centro commerciale che vende le piante decrepite prima di buttarle perchè sa che ci sono persone come me in giro. Sapevo che le orchidee sono difficili da tenere e da far fiorire. Figurati se io non riesco!
Ho letto e studiato tantissimo sulle orchidee, dalla contivazione al rinvaso (senza che mi servisse) mi sono iscritta a forum, ho cercato libri, chiesto pareri, visitato serre e mostre a tema, comprato un sacco di altre orchidee perchè dovevo farle vivere e rifiorire senza trucchi e orchidari dentro casa (l'aspetto della sfida con se stessi).
Più studiavo più mi appassionavo fino a quando non ho capito che molte delle specie botaniche che mi piacevano richiedevano tecniche di coltivazioni impossibili alla nostra latitudine se non con l'uso di serre. Ho smesso di studiare. Sono arrivata fino a dove il mio interesse aveva una motivazione reale e non sono andata oltre. Quell'orchidea non è morta ma non è più fiorita. Nel frattempo ne ho acquistate, curate e ammirate altre.
Se per alcuni adulti è importante diventare consapevoli di avere una personalità scanners figuriamoci quanto può essere utile per i genitori disorientati da figli multipotenziali o indaco che richiedono attenzioni precise.
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Cara Mathilda arrivi sempre con il post giusto al momento giusto. Mentre lo leggevo mi dicevo sono io, “maniacale” nel saltellare senza concludere nulla, da sempre. Credo di essere ad una svolta epocale (la solita esagerata, eh!) della mia vita lavorativa (con il peggiore epilogo possibile, non solo economico ma anche umano perché mi sembra di buttare via tanti anni di sacrifici)). Cerco di convincermi che potrebbe essere un nuovo inizio, ma per il momento mi lecco le ferite e vedo solo una brutta fine. Leggerti però mi risolleva sempre il morale: perché fai sembrare “e vissero felici e contenti” una possibilità per tutti. E voglio crederti.
Buona giornata e grazie :D!
Ciao La Solita, facciamo che ti concentri su qs fine, ti lecchi le ferite, ti prendi il tempo che ti serve per organizzare le idee e poi riparti con un tuo progetto? che dici? ;o)
Non faccio sembrare la felicità a portata di tutti. La felicità è a portata di tutti. :oD
Lo so, qui da noi questi temi sono ancora ‘nuovi’ nonostante se ne parli già da molti anni però non fermarti. Forse è ora di chiudere un ciclo, alzarti, forte delle tue gambe e delle tue possibilità e proseguire. ;o)
Se vuoi sai che sono disponibile il pvt per gli aggiornamenti. ;o)
ecco pur mantenendo l’attività principale sempre orentata sull’architettura da quando avevo 15 anni credo di essere una scanner …si perchè all’università mi dicevo sempre meno male che si alternano corsi di sola teoria a corsi di progettazione e meno male che in questi ultimi non si progettano sempre le stesse cose : una volta era l’abitazione nelle sue svariate forme, poi interventi a scala urbana, …poi mi dovevo fermare un po’ uscire dall’università e riprendere il lavoro in qualche studio così per staccare per ritrovare il focus …poi trovare il tempo per il cucito, lo scrap, dipingere qualche quadro, iniziare a studiare una lingua per poi abbandonarla, entrare in politica(aiutooo nei servizi sociali…e che ci azzecco eppure me la son cavata) …comunque sia credo che se c’è un filo conduttore questo è la creatività …mi ha tolto da molte situazioni critiche e dato un valore aggiunto a quello che stavo facendo …ora però pur non perdendo la voglia di misurarmi in varie situazioni desidero concentrarmi sul lavoro che mi son scelta …perchè guardandomi indietro tra tutte le attività è quella che mi da più soddisfazioni e sulla quale son sempre tornata …ma in questo tempo di crisi devo ammettere che essere uno scanner è conveniente …si ha molte frecce al proprio arco …e se si impara a tirarle verso un unico obiettivo abbiamo fatto centro …e questa è la parte che sto ancora sviluppando…
Grazie Alessandra perchè mi dai lo spunto per precisare una cosa:
gli scanner hanno proprio difficoltà a capire cosa vogliono ‘fare da grandi’. Un conto sono gli hobby trasversali ma avendo sempre presente che la passione per l’architettura (che sia intervallata da altre cose) è la tua radice, la tua base. Ci sono persone invece che proprio non sono in grado di trovare una professione che li stimoli fino al punto di ‘sceglierla per sempre’.
Certo, avere più frecce a disposizione aiuta anche ad essere flessibili. Forse inventerai qualcosa che unisca vecchie passioni creative all’architettura creano un prodotto innovativo e unico. ;o)
ecco, adesso ho trovto una definizione che mi ritragga perfettamente: personalità scanner. direi che evidente anche dagli ambienti che frequento, da come li “riduco”. ora saprò cosa rispondere a chi mi accusa di cominciare 100 cose insieme. grazie;)!
Fioly purtroppo è proprio la faccia negativa della medaglia: saltare da una cosa all’altra senza concludere. Il punto è capire se è perchè si cerca l’interesse ‘totalizzante’ e non lo si trova (ma si presuppone che ci sia) oppure se si salta di attività in attività ma c’è un progetto ancora non emerso. Il famoso ‘filo conduttore’ che lega tutte le passioni tra loro. ;o)
mi piace l’idea del filo conduttore “sommerso”. mia prossima missione sarà tirarlo fuori dalla mia psiche contorta!
Scanner anche io. Bisognerà convincere mio marito che sono scanner e non inconcludente !!
Ciao Maria Pia, come ho detto a Fioly è il rischio delle scanner.
Riuscire a far confluire le varie passioni in un progetto unico è una sfida che richiede flessibilità e creatività. E bisogna fare attenzione a non cadere nella tuttologia.
capisco..devo crcare il filo di Pia allora… 🙂
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fiiiuuu !
credevo di essere pazza inconcludente…
Pazza no ma l’essere inconcludenti è un rischio alto se non si fanno confluire i vari hobby e interessi in un progetto unificante. :o)
Arrivo qui grazie a Pentapata, e… sì, sono una scanner 😀
Ma quante sieteee!!! ;o)
Grazie della visita!
Autodenuncia: io NON sono una scanner.
Sapevo che avrei fatto il fisico da quando avevo 15 anni.
Viceversa, per quanto riguarda gli uomini (ma poi mi sono sposata e ho smesso), le passioni e gli hobby, gli interessi e le priorità della vita, sì, sono una SCANNER non-professionista e psicotica (ogni mio hobby deve essere svolto al top del top del massimo livello universale)
🙂
Già sapere a 15 anni cosa avresti fatto da grande ti solleva da ogni accusa. 😉
Anche il fatto di tendere alla perfezione rasentando la psicosi non è da scanner. 😉
E allora non ce la si fa: guardo su Wiki, magari alla voce “no scanner at all” c’è una mia foto 😀
Ti dirò che non mi importa tanto cosa sono, però ricordo che tanti tanti tanti post fa parlammo di “essere quello che si fa” o meno. Mi chiedo cosa cambia se lo si fa per vocazione o come dici tu se perchè si è scanner?
Voglio dire già la domanda non mi sembra molto corretta perchè per vocazione lo si fa,invece scanner si è.
Mamma mia mi sto imbrogliando da sola con le parole.
Ci riprovo: forse sarebbe più corretto dire “fare lo scanner” e non “essere scanner”.
Ciao
Si ha una vocazione perchè si è predisposti a una professione.
Si è scanner (o si ha la personalità scanner) perchè è un modun vivendi che non porta a fare una professione ed è proprio questo il punto.
Che lo si faccia per vocazione o perchè si è scanner cambia poco. Il punto non è cosa si fa ma il tempo. Chi ha una vocazione ha le idee chiare già da piccolo (o alle superiori) e si muove verso una direzione. Lo scanner no. Lo scanner sceglie una professione, poi un’altra, poi vende tutto e si dà al giardinaggio, poi apre un blog, poi lo chiude e apre un’agenzia di viaggio, poi altro…altro…altro. Forse così è più chiaro. No? Ho sciolto un po’ il dubbio? ;o)
Ciao Mathilda! E il contrario di scanner? Come si chiama chi si trincera dietro a mille dubbi per non spostarsi di un millimetro da dove si trova anche se non è per niente soddisfatto? Altro che mille cose contemporaneamente! Già una, messa a fuoco, sarebbe una manna per me. E pensare che continuo a rimuginare su quel progetto di cui ti avevo parlato ormai quasi un anno fa, non so se ti ricordi. Da un lato mi sembra sempre una buona idea, dall’altro mi sembra una pazzia. Dovrei “scannerizzarmi” un po’!
Alice gli scanner infatti faticano a trovare L’obiettivo da raggiungere proprio perchè non hanno una vocazione univoca e coltivano mille interessi.
Certo che ricordo il tuo progetto e anche le tue perplessità. Hai provato a informarti e a valutarne la fattibilità? Sarebbe un primo passo perchè se dopo un anno il ‘tarlo’ gira ancora in testa, forse è il caso di valutare. Se non altro potrai dire di averci pensato seriamente. ;o)